A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva radiofonica in Campania - Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, questo momento di crisi, di impasse del Napoli, è da attribuire solo ed esclusivamente a Conte, oppure anche i calciatori non si stanno prendendo le proprie responsabilità?
“Credo che quando le cose vanno bene i meriti vadano divisi tra tutti, così come quando le cose non vanno bene le colpe debbano essere condivise. Non è per voler fare il diplomatico, ma è la realtà: ci sono sempre errori dei giocatori e anche dell’allenatore, che può sbagliare. Bisogna essere razionali ed equilibrati, sia nei momenti delle grandi vittorie che in quelli più difficili. Anche questo gruppo squadra deve iniziare ad assumersi un po’ di responsabilità, perché sono i giocatori a determinare le partite. Certamente ci sono allenatori che incidono più o meno, ma non ho mai visto una squadra dove contano più i tecnici dei giocatori. L’allenatore è importantissimo, ma le responsabilità vanno sempre divise.”
Conte, nel post Napoli-Bologna, ha rilasciato dichiarazioni molto dure. Che sensazioni ha avuto?
“Dalle sue parole traspare che il fatto che non abbia più il gruppo in mano, ma io credo che lui abbia voluto essere così duro per una strategia ben precisa. È vero che in tanti, direi l’80% di piazza e stampa, non abbiano condiviso quelle parole e le hanno criticate, ma per me c’era un motivo, ha voluto colpire il gruppo per stimolare una reazione. Ha esagerato nei toni, ma non credo sia stato uno sfogo di pancia. È una mossa studiata, e capiremo tra qualche giorno, quando si tornerà dopo la pausa per le nazionali, se avrà avuto le risposte sperate.”
Ha la sensazione di squadra totalmente staccata dal diktat dell’allenatore?
“Mi sembra impossibile che un allenatore che ha vinto uno scudetto pochi mesi fa si ritrovi già lo spogliatoio contro, ma sono le stesse parole di Conte a farlo sembrare. Non credo assolutamente che i cosiddetti senatori — penso a Politano, Di Lorenzo e agli altri che con lui hanno vinto — si siano rivoltati contro. Penso che lui abbia paura che qualcuno abbia la pancia piena. Conte è orgoglioso, competitivo, non sopporta la mediocrità. Lui vive ogni allenamento come una sfida. È molto esuberante e a volte, per la foga, dice cose che superano un po’ i limiti, ma per me c’è sempre una logica dietro: vuole scuotere chi vede passivo in campo.”
Ritornando al campo, da quando Politano e Di Lorenzo hanno avuto un calo fisico, il Napoli non produce più in fase offensiva: è d’accordo?
“Ecco, possiamo parlare di questo più che di gente come Politano e Di Lorenzo che gli remano contro, ci mancherebbe. Questa è una critica più costruttiva, e bisognerebbe chiedere a Conte perché, con gli acquisti fatti, continuino a giocare sempre gli stessi. Questo sì che sarebbe un appunto legittimo. Il Napoli era primo fino a due giornate fa: non si può passare da squadra leader a spogliatoio spaccato solo per delle dichiarazioni forti. Conte ha usato toni eccessivi, ma per me fa tutto parte di una strategia di scossa.”
Al ritorno dalla pausa per le nazionali, il Napoli affronterà l’Atalanta che ha esonerato Juric. Si aspetta una reazione dei partenopei o dei bergamaschi?
“Mi aspetto una reazione da entrambe. Il cambio di allenatore porta sempre una scossa, ma il problema dell’Atalanta non è tanto la rosa — che secondo me è persino più forte di quella dell’anno scorso — quanto l’aver perso il suo condottiero principale, Gasperini, che l’aveva portata a livelli altissimi. Chiunque arrivi ora farà fatica. Per entrambe le squadre direi che adesso i giocatori non hanno più alibi.”
