Tra pochi giorni Jannik Sinner tornerà a fare quello che sa fare meglio: giocare a tennis. E lo farà a Roma, tra i suoi tifosi, che non vedono l'ora di tornare ad applaudirlo. Sono quasi finiti, infatti, i tre mesi di squalifica per doping concordati con la Wada che lo hanno tenuto ai box per gran parte del 2025. Il tennista azzurro ha deciso di raccontarsi in un'intervista esclusiva al Tg1, rispondendo alle domande del direttore Gian Marco Chiocci, ripercorrendo quest'ultimo anno in cui, nonostante il prezzo emotivo che ha dovuto pagare, è riuscito a ottenere "risultati incredibili".
Sicuramente l'anno scorso" è stato "molto stressante. Siamo riusciti comunque ad ottenere dei risultati incredibili. Anche quest'anno siamo partiti molto bene. Poi è successo quello che è successo. All'inizio era strana la situazione in cui mi sono trovato. Anche fuori dal campo sono successe delle cose che comunque non mi aspettavo. Piano piano sto rientrando nel ritmo di allenamenti veri, con un obiettivo davanti. Mi sto allenando anche con dei giocatori forti, anche per vedere su che livello sto giocando. A volte va molto bene, a volte c'è un calo e non so perché. Sono sicuramente molto contento di rientrare in campo di partita. Soprattutto a Roma è un torneo speciale per me”
Poi la domanda più forte. “C’è stato mai un momento, specie nei primi tempi, in cui hai pensato basta, mi sono stufato, lascio, mollo tutto?”. E la risposta è molto meno scontata di quello che si può immaginare. “Si. Si. (lunga pausa) mi ricordo prima degli Australian Open quest’anno ero in un momento non felicissimo, ho detto c’è ancora quel caso di doping, e a fine anno ho detto ok, è passato quest’anno, vediamo l’anno prossimo, vediamo com’è la situazione. Arrivato lì in Australia non mi sentivo proprio a mio agio, nel locker room, mangiavo e i giocatori mi guardavano in modo diverso, non mi piaceva proprio, e lì ho detto, è pesante vivere il tennis in questo modo qua".
Il ritorno in campo non è solo una questione fisica. Sinner confessa quanto gli sia mancato il brivido del circuito: “Mi manca la competizione. Nell'allenamento non hai la pressione, non hai la tensione a volte che hai in partita. Vediamo, però sicuramente sono molto contento che questa fase è terminata e siamo pronti di ripartire”.
Fonte Agi.it