Il Cagliari ci ha provato. Dopo la sconfitta contro il Torino, condita da una prestazione negativa sotto tutti gli aspetti, i rossoblù tornano all'Unipol Domus e forniscono una buona prova contro la più quotata Lazio, ma non riescono a vincere, e, nonostante tanto impegno ed abnegazione, tornano a casa con un pugno di mosche, ma con gli applausi del pubblico, e la fiducia ritrovata.
LAZIO NERVOSA NELLA PRIMA FRAZIONE. Nicola ha nuovamente lanciato Augello titolare dopo tre panchine consecutive, con Felici più avanti, e Viola. L'ex Benevento ha impiegato giusto una manciata di minuti per scaldare i guantoni di Provedel: il suo sinistro, infatti, ha costretto il portiere capitolino ad allungarsi per deviare in corner. La Lazio del primo tempo è apparsa stranamente nervosa, ha mantenuto il possesso palla, ma senza impensierire seriamente la porta di Caprile, che, a parte un goal annullato dal Var per netto fallo di mano di Dia, si è dovuto allungare solamente per un tiro dalla distanza di Castellanos. Di fatto è il Cagliari che a metà della prima frazione costruisce la palla goal più nitida. Discesa sulla destra di Zortea, Zappa crossa al centro e Piccoli non riesce nel tap-in vincente ad un metro dalla porta sguarnita. Come nelle più classiche storie di calcio, se il goal non lo realizzai, lo subisci, e la Lazio riesce a trovare un pertugio al 43': azione personale di Isaksen che si porta a spasso due giocatori del Cagliari, palla per Hisaj che crossa al centro dove irrompe Zaccagni nella più classica delle incursioni e niente da fare per Caprile.
Fonte TMW