Jeddah. La pole position di sabato è stata il miglior viatico per mettere una pesante ipoteca sulla vittoria nel Gran Premio di Arabia, seconda gara del mondiale di F.1 , che si è corso su un circuito cittadino estremamente veloce ma altrettanto pericoloso per via di curve cieche e cordoli che richiedono ai piloti coraggio massima concentrazione
Secondo le previsioni è stata doppietta Red Bull e sul podio con Perez e Verstappen anche George Russelll che ha tratto vantaggio da una penalizzazione di Alonso di 10 secondi per un duplice cavillo regolamentare ma le leggi sono…leggi. Per le due Ferrari un deprimente sesto e settimo posto dopo una settimana di garanzie, a tutti i livelli, che i problemi della prima gara erano stati risolti. Risultato? Nella classifica piloti, ai primi cinque posti non c’è ombra di un pilota in tuta rossa.
La vittoria di Perez era garantita persino dai bookmakers e quindi l’attenzione era riversata sulle chances di Alonso di infastidire il pilota messicano e soprattutto sulla gara a inseguimento di Leclerc e Verstappen che partivano entrambi nel bel mezzo della seconda parte dello schieramento.
Perez ha sciolto ogni dubbio non appena ha avuto la possibilità di usare il DRS e così al quarto giro si è liberato di Alonso autore di una super partenza (poi ritenuta irregolare), Alle spalle del gruppo di testa si facevano largo Leclerc che, come una furia e grazie alle gomme soft , non ci metteva molto ad agganciare i primi e meglio faceva anche Verstappen, in pratica al 15° dei 50 giri tutti i migliori erano nel gruppo di testa. Ma mentre cominciava la sofferenza per Leclerc ,Verstappen non si concedeva soste e continuava all’inseguimento di Perez sempre leader con Verstappen, Alonso, Russell ed Hamilton poi Sainz con Leclerc a meno di due secondi. Il monegasco chiedeva subito strada, risposta di Sainz …”ok ma quando mi raggiunge…”. Mentre però le due Ferrari giro dopo giro vedono aumentare il loro distacco, il pilota olandese non demorde e arriva, a dodici giri dalla fine, a circa cinque secondi.
Dal box i messaggi per Verstappen sono chiari alzare il piede ma il campione del mondo non ci sente e spine al massimo ma Perez è in giornata e gli risponde giro su giro. A tre giri dalla fine le acque sembrano calmarsi, sembrano… perché mentre Perez si avvia a percorrere l’ultimo giro per gustarsi il trionfo Verstappen regala al compagno l’ultimo sgarbo rubandogli il giro più veloce che ha significato il primo posto nella classifica piloti.
Red Bull nettamente superiori, Perez e Verstappen possono fare quello che vogliono ma certo nel retrobox l’atmosfera sarà stata bollente e quella pace e collaborazione tra i due piloti da ora in poi è sicuramente a rischio. Non è la prima volta che i due vengono ai ferri corti e se l’armonia si rompe il futuro è tutto da vedere- Tocca ancora una volta a Chris Horner ricucire.
Ottima la gara di Alonso, l’Aston Martin nelle mani dello spagnolo potrebbe amore anche a qualche sorpresa. Il potenziale c’è e lo dimostrano anche i tempi fatti segnare da Stroll. Alonso di sicuro ci proverà.
Bella gara della Mercedes che ha trovato un Russell che se può non cede di un millimetro mentre Hamilton soffre terribilmente questa monoposto che lui ha bocciato già dal primo giorno. Riusciranno in casa Mercedes ad attuare il piano B prima che il campionato abbia preso una china irreversibile?
La Ferrari torna casa con una lista senza fine di problemi da risolvere. Evidentemente la SF23 non è quella monoposto che con superficialità già da novembre era data per essere una schiacciasassi e non è certo la più veloce come aveva garanti l’AD Vigna in sede di presentazione. Vasseur più che a pensare di far fuori, con dimissioni poco spontanee, i collaboratori vicini a Binotto sarebbe meglio che pensasse a strigliare motoristi e aerodinamici e a calmare Leclerc che vdeve pensare alla Ferrari non ad avere sempre spazio più di Sainz che sta facendo il suo lavoro in modo degno.
Bene ancora una volta le due Alpine che sono riuscite a entrare nella top ten mentre Magnussen ha regalato alla Haas un punticino che è anche un premio dopo decine di girii trascorsi nel tentativo di avere ragione di un coriaceo Tsunoda.
Una gara da dimenticare è stata quella della Sauber con Zhou tredicesimo e Bottas diciottesimo e a un giro, ma il team svizzero è in buona compagnia…..Non meglio ha fatto la Mclaren con Norris autore di una gara disastrosa e un Piastri che dopo la sosta al box subito al primo giro ha cercato una rimonta impossibile. Per non parlare della Williams che è una monoposto interessante ma con un debuttante come Sargeant che non è certo un top driver almeno a oggi e un Albon inconcludente non si può certo andare lontani.
Tra quindici giorni appuntamento per il terzo round, si corre in Australia, a Melbourne un circuito che piace molto alla Ferrari e che lo scorso anno vide il successo di Leclerc su Perez e Russell. (John Sturm)
Fonte Corsanews