“Se si vuol uscire dalla pandemia, bisogna vaccinarsi. Invito le persone a farsi il vaccino,
qualunque esso sia - queste le parole di Andrea Agostinelli, opinionista Rai ed ex
allenatore del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca
Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -.
Nazionale? Vincere l’Europeo non è semplice, ma credo che la squadra di Mancini sia tra
le 4-5 squadre papabili per poterci riuscire. La forza di questa Nazionale non è in una
stella, rispetto ad altre in cui si erge in maniera prepotente, ma sono diversi i giocatori che
possono incidere. Il centrocampo è il fiore all’occhiello dell’Italia: lì in mezzo hanno qualità,
sono bravi tecnicamente e possono cacciarti dal cilindro la giocata da un momento
all’altro. Bakayoko? Sinceramente pensavo facesse meglio. Mi aspettavo un nuovo Allan,
ma mi sono sbagliato di grosso. Il centrocampista azzurro mi è sempre piaciuto, ma
quest’anno mi ha deluso. Potrebbe andare via a fine stagione, considerato anche
l’ingaggio importante. Non reggono gli alibi per Tiémoué, potrebbero reggere per un
calciatore giovane come Osimhen ma non per uno come lui. Champions? Io non
escluderei Roma e Lazio dal treno per il quarto posto. Il Napoli ha ripreso il campionato nel
momento giusto, è anche l’unica competizione che stanno disputando e ha tutte le
potenzialità per poterci arrivare. Per la qualità di rosa, se non dovesse riuscirci sarebbe
una delusione enorme. L’Inter, invece, ha già vinto lo Scudetto. Se si possono ricucire i
rapporti ADL-Gattuso? Nel calcio tutto è possibile, ho visto di peggio. Juric? Innanzitutto,
circola voce sul gradimento del Napoli per Silvestri dell’Hellas, e sinceramente non
capisco perché la società azzurra vada alla ricerca di un portiere avendone già due bravi.
Meret è fortissimo. Per quanto riguarda l’allenatore, sono diversi i nomi che circolano,
Juric, Simone Inzaghi, Italiano, Dionisi, ma ADL, nella sua scelta, deve considerare anche
le pressioni di una piazza come Napoli. La società dovrà essere brava e intuitiva. Senesi o
Milenkovic? Conosco il difensore della Fiorentina e mi piace molto. Gioca anche in Italia e,
dunque, potrebbe essere l’ideale. Demme? È stata la sorpresa di quest’anno. È riuscito a
dare l’equilibrio a questa squadra, ha dato quel qualcosa in più al centrocampo poggiato
sempre su Fabian e Zielinski. Piotr è tornato a giocare ai suoi livelli, e non è un caso che il
Napoli è tornato a fare risultati. Insigne insostituibile nel Napoli? Di insostituibile non c’è
nessuno, anche perché nel calcio di oggi se arriva un’offerta importante non puoi rifiutarla,
potresti costruirti un’intera squadra. Ciò non toglie che questo è il suo anno, è diventato
capitano e svolge questo ruolo in modo esemplare. Anche Mancini non può farne a meno.
Koulibaly? Lo reputavo uno dei difensori più forti del mondo, ma negli ultimi due anni mi ha
deluso. Il suo valore di mercato è anche calato e, dunque, credo sia l’anno giusto per una
sua partenza, anche perché ha le caratteristiche per poter giocare in un altro campionato
importante”.