“La mia Nazionale meritava di vincere quel famoso Europeo in Olanda, nel 2000, che perdemmo
nei minuti finali dei supplementari contro la Francia. Non sapevo nulla del rigore di Totti a
cucchiaio in semifinale. Dal dischetto hai il 98% di possibilità di fare gol, l’importante per me è
segnarlo a prescindere di come lo si tiri - queste le parole di Dino Zoff, Campione d’Europa 1968 e
del mondo 1982, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in
onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Bandiere nel calcio di oggi?
Nella nazionale italiana ne vedo due: Donnarumma per il Milan ed Insigne per il Napoli. Il primo
ha un avvenire straordinario, mentre Lorenzo è la bandiera della squadra partenopea già da qualche
anno. A differenza del capitano del Napoli, Donnarumma è ancora molto giovane e ci sono dei
problemi per il rinnovo con il Milan, dunque, per il futuro, si vedrà. Sono sicuro che il procuratore
lavorerà al meglio per l’avvenire del suo assistito, ma credo che la scelta, alla fine, la farà
soprattutto il portiere. Mancini? Roberto ha molte possibilità di fare bene con questa nazionale. Fin
qui ha ottenuto dei risultati straordinari, ha tutte le carte in regola per raggiungere un obiettivo
importante. Viene da due anni di risultati utili consecutivi, ed ora nessuno vuole affrontare l’Italia.
Questi Europei itineranti a me non piacciono. Noi potremmo avere la fortuna di giocare diverse
partite in casa, visto che la UEFA ha intenzione di cambiare le sedi a seconda dell’evoluzione della
pandemia, e questo potrebbe essere un vantaggio. I perni di questa Nazionale? Il C.T. ha diversi
uomini fondamentali. In difesa è ancora presente il blocco della vecchia guardia, ma non credo ci
sia un perno singolo, perché si sta puntando molto sul collettivo. Certo, però, sarebbe bello vedere
Ciro Immobile spostare gli equilibri con la Nazionale, così come fa con la Lazio. Potrebbe essere
l’uomo dell’Europeo. Scudetto? Il vantaggio dell’Inter è notevole, i presupposti sono certamente a
loro favore, anche se, in questo momento, ci sono calciatori della rosa colpiti da Covid, quindi è
ancora tutto possibile. In Serie A, oltre la Roma, sono tutte fuori dalle competizioni Europee, quindi
si potranno dedicare solo ed esclusivamente al campionato. Gli impegni europei non credo abbiano
inciso più di tanto: l’anomalia di questa stagione, purtroppo, l’ha portata la pandemia. I calciatori di
club importanti sono abituati a giocare ogni 3 giorni in tutte le stagioni. Sicuramente il calendario
fitto di impegni ha influito, ma ha inciso di più il rendimento in campo di ogni singola squadra in
relazione alle assenze. Sono convinto che il campionato sia ancora molto aperto, può cambiare
tanto. Dalla seconda alla settima se la giocano tutte per la qualificazione in Champions. Anche la
Lazio, dal mio punto di vista, non è fuori dalla rincorsa al quarto posto. Napoli? La squadra di
Gattuso è lì per la corsa Champions. Gli azzurri, finalmente, sembrano essere tornati in salute.
Contro la Roma hanno vinto una partita importante, disputando una gara senza troppi affanni. Ora
bisogna vedere se riesce a recuperare a pieno ritmo Osimhen che quest’anno ha giocato davvero
poco. Rinnovo Gattuso? Ogni società ha le sue politiche, ma, ad oggi, si può dire tranquillamente
che, nonostante tutti i problemi avuti, Rino stia facendo molto bene. Allenatore in Serie A che mi ha
più impressionato? Al di là di tutti i soliti nomi che si fanno, per me il migliore è Luca Gotti
dell'Udinese. Forse gli manca solo qualcuno che lo sponsorizzi. Spero continui ancora a fare bene
ad Udine. Riapertura stadi? La situazione è ancora incerta, non so come andranno le cose con
questa benedetta pandemia, ma per adesso credo gli stadi rimarranno chiusi”.