“Lotta per la Champions? Dopo la vittoria a San Siro il Napoli si è allineato e credo abbia
riagganciato il treno delle prime quattro. Se con Roma e Juventus dovesse ottenere un buon bottino,
si candida fortemente al quarto posto. L’entusiasmo generato dalla vittoria a San Siro aiuterà per il
rush finale - queste le parole di Salvatore Aronica, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, del
Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal
lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Europa League? Influisce parecchio
sul campionato, non solo fisicamente ma anche sullo stato psichico. La trasferta del giovedì,
quest’anno, con infortuni e Covid, influisce ancora di più, ed il Napoli, sotto questo punto di vista, è
sicuramente avvantaggiato per la sfida di domenica contro la Roma. Settimana tipo? È un vantaggio
per calciatori e allenatore perché ti permette di preparare al meglio la gara. Quest'anno, oltre alle
defezioni, si è anche giocato praticamente ogni tre giorni, e questo ha influito molto sui risultati.
Critiche a Gattuso? È il calcio. Anche io sono stato messo sulla graticola, esonerato e poi
richiamato dopo solo 5 partite. Questo è il calcio: quando non arrivano i risultati è l’allenatore ad
essere messo sulla graticola. Il perché è dettato dalla mancanza di pazienza sia delle società che
delle piazze, ma bisogna dare il gusto tempo agli allenatori di mettere in pratica il loro lavoro ed
insegnare i propri concetti. Un tempo non infinito, chiaramente, ma non bisogna subordinarsi ai
primi risultati negativi. L’esempio è il Cagliari: a Di Francesco, nonostante i risultati negativi, fu
addirittura rinnovato il contratto. Questo è stato un grande gesto. Successivamente il trend negativo
è continuato ed allora è stato esonerato. Ma lavorare con la lama sul collo non è semplice, il mister
ne risente. Non dimentichiamo che i tecnici, oltre ciò, devono pure lottare contro la stampa ed i
social. Se c’è fiducia sulle scelte iniziali, però, bisogna dare il giusto tempo per lavorare. Post
Gattuso? La rottura fra il tecnico e la società, nonostante gli ultimi importanti risultati, è netta. Se
dovesse raggiungere la Champions sono sicuro che si affideranno ad un tecnico importante ed
esperto come Spalletti o Allegri. In caso contrario punteranno su De Zerbi o Juric. Vedo più distante
Italiano. Insigne? Quando si avvicinò alla prima squadra, noi più esperti capimmo già le sue qualità
tecniche e umane. Ha mantenuto le aspettative, e ciò che ha guadagnato, nella sua città, non è
assolutamente semplice. Il Napoli ha sofferto la mancanza di leader nei momenti difficili, Lorenzo è
l’unica figura di riferimento per questa squadra, come napoletano e come capitano. In questa
stagione sarebbero serviti più Insigne al Napoli. Il mio futuro? Non ho ancora ricevuto offerte,
spero di poter trovare una soluzione idonea che mi permetta di continuare il mio percorso di crescita
come allenatore".