Ilicic ed il male oscuro, parla Mantovani: "Ragazzo speciale con una depressione di fondo, spero possa tornare presto"

 


Si dice che il tempo guarisca tante cose. A Josip Ilicic, calciatore dell'Atalanta, va lasciato il suo tempo perché torni in campo a disegnar magie, concedere sprazzi di classe e numeri d'altra scuola nel tempio della "dea". La sua assenza contro il Paris Saint-Germain s'è sentita, e come. Sbagliate se pensate che il riferimento sia solo al contributo sportivo che avrebbe potuto dare in campo. È mancato l'uomo, la figura nello spogliatoio, il calciatore dagli occhi di ghiaccio e il piede caldo. È mancata la sua "testa", il suo guizzo, la sua capacità di tagliare e cucire un'azione confezionando assist, reti e giocate.


Come sta lo sloveno e qual è la causa del male oscuro che lo ha sottratto ai nerazzurri, ai tifosi, alla platea del calcio nel periodo clou della stagione? Le ipotesi fatte sulle sue condizioni sono state tante, alcune anche sproposito (dalla presunta crisi con la moglie fino ad altre che prendono in considerazione problemi di salute più gravi).


La realtà è che Ilicic è un uomo, con i suoi pregi e difetti, forza e debolezza, sensibilità spiccata e percezione del dolore che nessuno può conoscere se non lui stesso. Nessuno può sapere quanto fa male, se non lui stesso. Nessuno può (e dovrebbe) azzardare ipotesi sulla sua vita. È il suo tempo e deve essere stata dura guardarsi intorno, ritrovandosi in mezzo all'inferno di Bergamo, epicentro della pandemia da coronavirus. Paura e morte, il dolore, il rumore delle sirene, le immagini dei camion dell'Esercito che trasportano bare stipate le une sulle altre. Cose che ti scuotono fin dentro l'anima.


Lo ha spiegato in parte Andrea Mantovani, oggi 36enne, calciatore svincolato dopo l'ultime esperienza a Vicenza ed ex compagno d'arme di Ilicic ai tempi del Palermo. Nell'intervista a Mediagol.it (ripresa da calcioatalanta.it) ha parlato del rapporto con Ilicic e della grande sensibilità dello sloveno.


Un ragazzo introverso, con una depressione di fondo, che poteva buttarlo giù con poco. Ha capacità incredibili, avrebbe potuto fare anche di più. All’Atalanta sta facendo cose pazzesche ma poteva ambire a piazze ancor più prestigiose. Mi dispiace per ciò che sta vivendo, è un ragazzo speciale, spero di vederlo presto in campo. È uno spettacolo per tutti.


Fonte: Fanpage