Marek Hamsik, un fuoriclasse al servizio del Napoli


Oggi ci soffermiamo su Marek Hamsik. 

Il capitano del Napoli, alla decima stagione con la maglia azzurra, ha giurato fedeltà alla società di De Laurentiis ed alla città di Napoli. Chiuderà la sua carriera in azzurro, per lui, nel 2021, pronto un ruolo dirigenziale.

Nedved un giorno disse: "Marek Hamsik è il mio erede naturale, è il calciatore che per caratteristiche e per modo di giocare si avvicina più a me"

La sua carriera raccontata grazie alle statistiche di Wikipedia...


Per la squadra partenopea è il terzo calciatore con più presenze in tutte le competizioni nella storia del club, dopo Giuseppe Bruscolotti (511) e Antonio Juliano (505), il primatista di presenze nelle competizioni europee ed il quinto marcatore di sempre in tutte le competizioni (primo tra i centrocampisti).
Con la sua Nazionale è il secondo calciatore con più presenze (primo tra quelli in attività), dopo Miroslav Karhan (107), ed il terzo per numero di gol segnati (secondo in attività).
Nel 2009 è stato nominato migliore calciatore giovane dall'Associazione Italiana Calciatori, mentre nel 2011 è stato inserito, sempre dall'AIC, nella squadra dell'anno. Nel 2009, 2010, 2013, 2014 e 2015 è stato premiato come calciatore slovacco dell'anno. È stato inoltre inserito nel 2015 nella squadra della stagione della UEFA Europa League

È sposato con Martina Franova, con la quale è convolato a nozze il 4 luglio 2014[3] e dalla quale aveva già avuto due figli: il primogenito Christian, nato il 15 gennaio 2010,[4] e Lucas, nato il 5 gennaio 2012.[5] La sorella Miska è sposata con Walter Gargano, suo ex compagno di squadra nel Napoli.[6] È soprannominato Marekiaro[7], un gioco di parole tra il suo nome e il nome della località Marechiaro nel quartiere Posillipo.

Centrocampista centrale o trequartista, con il tecnico Maurizio Sarri svolge il ruolo di mezzala sinistra. È ambidestro, predilige giocare con compiti principalmente offensivi. Tecnico ed elegante nei movimenti,[9] possiede inoltre notevoli capacità realizzative e di inserimento senza palla

A 4 anni entra a far parte della scuola calcio dello Jupie Podlavice.[10][11] Nell'autunno del 1998, in una partita di campionato contro i pari età del Dolna Strehova, mette a segno 16 reti, record imbattuto in Slovacchia.[12] Nelle competizioni regionali e interregionali della stagione 1998-1999 gioca 38 partite realizzando 111 gol.[11] Nel 2001 supera un provino con il club ceco dello Sparta Praga, ma il trasferimento non si concretizza a causa di problemi burocratici.[11]
Il 6 agosto 2002 viene quindi ingaggiato dallo Slovan Bratislava nonostante le richieste economiche dello Jupie, pari a 125.000 corone slovacche,[13] non fossero sostenibili dal club della capitale, da tempo in difficoltà economiche;[11] per ovviare al problema, i genitori di Hamšík pagano il trasferimento di tasca propria.[11] Dopo aver fatto la trafila delle giovanili, vincendo i campionati allievi e juniores, esordisce in prima squadra il 24 luglio 2004, tre giorni prima di compiere 17 anni, nella partita di seconda divisione slovaccacontro lo Zemplín Michalovce.[12] Due settimane dopo realizza la sua prima rete, ai danni del Tatran Prešov

Le sue doti vengono subito notate all'estero ed è il Brescia la squadra più rapida ad aggiudicarsi il suo cartellino. L'acquisto del giovane centrocampista viene formalizzato nell'agosto del 2004 per la cifra di 60.000 euro.[14] Aggregato alla squadra Primavera della formazione lombarda, esordisce in Serie A in quella stessa stagione, nella partita a Verona contro il Chievo del 20 marzo 2005 (3-1 per i clivensi); dopo Miloš Glonek (Ancona) e Vratislav Greško (Inter e Parma) è il terzo calciatore slovacco a giocare nella massima serie italiana.[14]
Il Brescia retrocede in Serie B e nella stagione 2005-2006, fra i cadetti, gli offre la possibilità di mettersi maggiormente in mostra, facendogli totalizzare ventiquattro presenze. Realizza il suo primo gol "italiano" nella gara di Coppa Italia contro il Milan dell'11 gennaio 2006.[14] Abile nel tirare i calci di rigore, durante la preparazione estiva ne realizza 56 consecutivi in una sessione d'allenamento ai due portieri (Emiliano Viviano e Federico Agliardi) chiamati ad alternarsi tra i pali.[15]
Nella stagione successiva firma la sua prima rete in campionato su calcio di rigore, trasformato negli istanti finali dell'incontro casalingo contro il Treviso del 19 settembre 2006 (2-1 per i lombardi).[14] In questo torneo realizza complessivamente 10 reti in 40 partite, con 7 rigori.

Il 28 giugno 2007 il Napoli acquista il giovane centrocampista slovacco per € 5,5 milioni.[16][17] Con il club partenopeo firma un contratto quinquennale e sceglie la maglia numero 17.[17] Schierato nel ruolo di interno sinistro nel 3-5-2 di Edoardo Reja, esordisce il 15 agosto 2007, a 20 anni, nella partita contro il Cesena, valido per il primo turno di Coppa Italia, in cui realizza anche il suo primo gol con la maglia partenopea.[18][19] Il 16 settembre 2007, in occasione di Napoli-Sampdoria, mette a segno la sua prima rete in Serie A, siglando la rete del definitivo 2-0 per i partenopei.[20] Il 20 gennaio 2008 in Napoli-Lazio firma la prima doppietta in carriera, decisiva nel 2-2 finale al San Paolo.[21] Il 12 aprile 2008 rinnova il contratto con il Napoli fino al 2013, mentre a fine stagione diventa capocannoniere stagionale del club azzurro con nove reti, senza calciare rigori.[22]
Il 26 luglio 2008 segna la sua prima rete europea, contro i greci del Paniōnios, nell'Intertoto: con la soppressione del torneo a partire dal 2009, resterà l'ultima realizzata in Intertoto da una squadra italiana.[23] Il campionato 2008-2009 inizia sotto i migliori auspici: nelle prime 6 presenze mette a segno ben 4 reti, tutte su azione.[24] Il 19 gennaio 2009 riceve l'Oscar del calcio AIC come miglior giovane vincendo la concorrenza di Sebastian Giovinco e Mario Balotelli,[25] primo straniero in assoluto.[17] Con 9 gol in campionato e 12 totali, al termine dell'annata, è il capocannoniere del Napoli per il secondo anno consecutivo. Grazie alle sue prestazioni, viene inserito nella lista dei 50 giovani più promettenti al mondo stilata dal britannico Times, risultando al 12º posto.[26]
Il nuovo allenatore azzurro Walter Mazzarri, ingaggiato in luogo di Roberto Donadoni, avanza il suo raggio d'azione: da interno sinistro del 3-5-2, lo schiera al fianco di Ezequiel Lavezzi alle spalle della prima punta nel suo 3-4-2-1. Il 31 ottobre 2009 firma un'altra doppietta in casa della Juventus, decisiva nella vittoria del Napoli per 3-2; prima accorcia le distanze sul 2-1, quindi realizza il gol del definitivo 2-3 che regala ai partenopei un successo che mancava da 21 anni.[27] L'UEFA lo inserisce tra i candidati per la squadra dell'anno UEFA 2009 per il ruolo di centrocampista destro.[28] Il 29 febbraio 2010, per la prima volta in carriera, viene eletto calciatore slovacco dell'anno del 2009.[29] Il 13 marzo 2010, nella gara contro la Fiorentina, indossa per la prima volta la fascia di capitano: a 22 anni e 229 giorni diventa così il più giovane capitano della storia azzurra, superando il precedente primato di Antonio Juliano.[30] Al termine della stagione 2009-2010, firmando complessivamente 12 gol in 37 partite, risulta essere il capocannoniere della squadra partenopea per il terzo anno consecutivo; l'ultimo calciatore a laurearsi capocannoniere azzurro per almeno tre stagioni di seguito era stato Diego Armando Maradona, massimo cannoniere partenopeo per quattro stagioni consecutive (1984-1988)

Nel campionato successivo, confermato nel tridente azzurro con Ezequiel Lavezzi e il nuovo acquisto Edinson Cavani, firma la prima realizzazione il 19 settembre 2010 nella trasferta di Genova con la Sampdoria (2-1 per i partenopei), siglando la rete del momentaneo 1-1.[32] Qualche giorno dopo, il 23 settembre, prolunga il contratto con il Napoli fino al 2015.[33] Il 30 settembre realizza il suo primo gol stagionale in Europa League contro lo Steaua Bucarest nella partita della fase a gironi pareggiata 3-3 in Romania.[34] Il 21 novembre realizza la sua quarta doppietta in Serie A, la prima della stagione, contro il Bologna nella partita vinta 4-1 al San Paolo.[35] Il 28 marzo 2011 viene nominato per la seconda volta consecutiva calciatore slovacco dell'anno.[36][37] Confermando una certa continuità in fase realizzativa, in campionato realizza 11 reti (13 stagionali comprese le coppe, record personale), vice-capocannoniere azzurro dopoCavani e protagonista decisivo nella qualificazione diretta in UEFA Champions League.[38]
Quattro giorni dopo esordisce nella massima competizione europea, la UEFA Champions League, partendo dal primo minuto nella partita in trasferta contro il Manchester City (1-1).[39] Trova la prima rete in Champions League nella successiva partita interna contro il Villarreal, aprendo le marcature dell'incontro finito 2-0 per i partenopei[40][41] e divenendo così il primo calciatore del Napoli a realizzare almeno una rete in tre competizioni UEFA per club.[senza fonte] Il 7 dicembre, in Champions, realizza il 0-2 in Villarreal-Napoli che qualifica i partenopei agli ottavi di finale.[42] Il 23 gennaio 2012 viene inserito nella miglior formazione del 2011 del Gran Galà del calcio AIC.[43] Il 19 aprile 2012 prolunga l'impegno contrattuale con il Napoli fino al 2016.[44] Chiude la stagione con 9 reti. Il 20 maggio 2012 sigla il gol del definitivo 2-0 nella finale di Coppa Italia contro la Juventus, vincendo in tal modo il primo trofeo in carriera e riportando la coppa a Napoli dopo 25 anni di attesa.[45] S'impone come miglior uomo-assist di un torneo che vede i partenopei chiudere al secondo posto in classifica.[46] Inoltre, in questa stagione entra tra i dieci giocatori più presenti[47] e tra i dieci migliori marcatori[48] nella storia del Napoli.magic
L'11 agosto fa il suo esordio stagionale in Supercoppa italiana contro la Juventus a Pechino, gara vinta 4-2 dai bianconeri.
Il 9 agosto 2013 firma il prolungamento del contratto fino al 2018.[50] Con il nuovo allenatore Rafael Benítez ricopre il ruolo di trequartista alle spalle della punta centrale nel 4-2-3-1 del tecnico spagnolo.[51] Inizia il torneo 2013-2014 siglando una doppietta nella gara interna contro il Bologna (3-0).[52] Il 23 novembre 2013, nella gara contro il Parma, rimedia un infortunio al piede che lo tiene lontano dal campo di gioco per circa un mese e mezzo; torna in campo il 15 gennaio 2014 contro l'Atalanta, negli ottavi di Coppa Italia.[53] Il 31 gennaio 2014, alla sua settima stagione al Napoli, diventa il nuovo capitano della squadra a seguito della cessione di Paolo Cannavaro al Sassuolo.[54] Il 4 marzo vince per la terza volta in carriera il premio come calciatore slovacco dell'anno.[55] Il 26 aprile seguente, subentrando nel corso della gara esterna contro l'Inter, raggiunge quota 300 presenze in maglia azzurra, quinto giocatore nella storia partenopea a raggiungere tale traguardo.[56] Il 3 maggio 2014 vince la seconda Coppa Italia con un 3-1 ai danni della Fiorentina allo Stadio Olimpico di Roma. Nella finale fornisce anche l'assist al primo gol del compagno di squadra Lorenzo Insigne.[57]
Il 27 agosto segna il suo primo gol stagionale nel preliminare di ritorno di Champions League contro l'Athletic Club, fissando il momentaneo 0-1 per i partenopei. La gara, tuttavia, si conclude con la rimonta degli spagnoli e la conseguente eliminazione del Napoli dalla competizione.[58] I primi gol in campionato arrivano il 26 ottobre contro il Verona, gara in cui Hamšík realizza una doppietta nella vittoria dei partenopei per 6-2[59] Il 22 dicembre vince la Supercoppa italiana 2014, vinta battendo ai rigori la Juventus.[60] Il 22 gennaio realizza da fuori area il gol del momentaneo 2-1 del Napoli contro l'Udinese in Coppa Italia, gara poi risoltasi ai rigori con la conseguente vittoria dei partenopei.[61] Il 16 aprile realizza una doppietta in Europa League contro il Wolfsburg, quarto di finale di andata vinto 1-4 dai partenopei.[62]
Con il nuovo allenatore Maurizio Sarri, ritorna a giocare nella posizione di interno sinistro nel centrocampo a tre, suo ruolo preferito.[63] Dopo mesi di astinenza, il 20 dicembre ritorna al gol su calcio di rigore, fissando il momentaneo 0-1 in Atalanta-Napoli (1-3 nel finale) e battezzando ufficialmente la goal-line technology nel campionato italiano.[64] Il 25 aprile 2016, in occasione della partita Roma-Napoli, raggiunge le 400 presenze con la maglia dei partenopei. Il 14 maggio seguente raggiunge Maradona a quota 81 gol in Serie A, collocandosi al secondo posto di questa speciale classifica alle spalle del primatista Antonio Vojak.

Hamšík esordisce nella selezione Under-17 della Slovacchia il 7 ottobre 2003 nella partita contro i pari età delle Fær Øer, giocata a Prešov e valida per le qualificazioni al Campionato europeo di calcio Under-17 del 2003.[65] Colleziona 6 presenze e 3 reti, quindi nei due anni successivi debutta sia nell'Under-19 che nell'Under-21.[65][66]
A soli diciannove anni, il 7 febbraio 2007, esordisce nella Nazionale maggiore slovacca in un'amichevole disputata contro la Polonia a Jerez de la Frontera e pareggiata per 3-3.[66] Nel gruppo dei convocati fissi a partire dall'estate del 2007, mette a segno il suo primo gol il 13 ottobre 2007 aprendo le marcature nella partita contro San Marino, valido per le qualificazioni all'Europeo 2008. Il 19 novembre 2008 realizza la sua prima doppietta nell'amichevole contro il Liechtenstein.[67]
Il 14 ottobre 2009 indossa la fascia di capitano nell'incontro esterno contro la Polonia (0-1 il risultato finale), che regala alla Slovacchia la prima qualificazione della sua storia alla fase finale di un Mondiale.[68] Nel dicembre successivo viene ufficialmente designato capitano della Nazionale dalCT Vladimír Weiss.[69]
Tra i 23 convocati per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica, debutta nella massima competizione internazionale il 15 giugno 2010 nella prima partita della fase a gironi contro la Nuova Zelanda (1-1).[70] Gioca anche le altre due partite del Gruppo F, tra cui la decisiva vittoria contro l'Italia (3-2) - in cui serve l'assist per il momentaneo 2-0[71] - e, quindi, l'ottavo di finale contro l'Paesi Bassi (1-2), ultimo atto della prima esperienza della nazionale mitteleuropea in Coppa del Mondo.[72]
Nel biennio successivo disputa tutte le dieci partite di qualificazione agli Europei 2012, cui la Slovacchia non si qualifica.[73]
Il 15 agosto 2012 va in rete nell'amichevole con la Danimarca, ritrovando il gol in Nazionale dopo quasi tre anni.[74]
Il 14 ottobre 2014 risulta decisiva la sua doppietta a Barysaŭ, contro la Bielorussia, nel match di qualificazione agli Europei 2016 vinto (1-3) dagli slovacchi. Si ripete il 14 giugno 2015 siglando una rete contro Macedonia. Il 12 ottobre seguente realizza un'altra doppietta contro Lussemburgo nella vittoria esterna per 4-2, risultato che sancisce la prima storica qualificazione della Slovacchia ad un Campionato europeo.[75] Nelle gare di qualificazione realizza complessivamente cinque reti in dieci partite.
Viene convocato per gli Europei 2016 in Francia, realizzando un goal nella seconda partita della fase a gironi contro la Russia.