Massimo Vignati racconta ...Maradona


Il Napoli, la sua famiglia e Diego Armando Maradona. 

Lui si chiama  Massimo Vignati, figlio di Saverio, che per 30 anni è stato il custode dello stadio  San Paolo, e di Lucia che per sette è stata la "Tata" di casa Maradona, durante il soggiorno dal 1984 al 1991 del Pibe de Oro a Napoli.

Ha tanti cimeli ricevuti in dono da Diego Maradona e lui ha pensato bene di creare un "Museo Maradona". 

Ci spiega tutto nella nostra intervista...

Sei tifoso del Napoli praticamente da sempre: quando hai visto il San Paolo la prima volta ?

"La prima volta che ho visto lo stadio San Paolo è stato nel 1980, poi nel 1984 arrivò Maradona a Napoli e la mia vita cambiò completamente. Facevo, infatti, il raccattapalle al San Paolo  e vedevo le partite dietro la porta.  Diego, dopo aver vissuto per un periodo di tempo in un hotel del lungomare, si trasferì a Posillipo e mia madre andò a lavorare in casa Maradona e diventò la cuoca di quella casa, mentre mia sorella era la baby sitter di Dalma e Gianina, le figlie di Diego Maradona e Claudia Villafane"

Quindi oltre a vivere il San Paolo, tu e la tua famiglia negli anni '80 avete avuto un grande rapporto con Diego Maradona. Raccontaci...

"Potrei raccontarvi tante cose del rapporto tra la famiglia Vignati-Maradona. Frequentavo anche io casa di Diego a Posillipo e lui aveva ed ha ancora una grandissima simpatia per me e per la mia famiglia. Chiaramente sono stato agevolato dal fatto che mio padre era il custode del San Paolo, ma Diego era schivo con molti, ma con noi il rapporto è sempre stato fantastico. Tre anni fa ad esempio, venne Dalma a Napoli dopo tanto tempo e venne a casa nostra con grande piacere. Il rapporto con la famiglia Maradona continua con Hugo, il fratello, che allena a Napoli e con lui ho una grande amicizia" 

Raccontaci  un aneddoto con Diego Maradona...

"Come detto prima te ne potrei raccontare tanti, ma mi limito a questo: il Napoli una domenica doveva giocare a Firenze e spesso Diego non viaggiava con la squadra, raggiungeva la città dove il Napoli poi doveva giocare con il suo agente. Un giorno la sua Ferrari si bloccò sull'autostrada e chiamò mio padre per andarla a riprendere. Lui doveva giocare ed andare in ritiro, quindi rimase la Ferrari in autostrada con gli agenti della Polizia. Con mio padre, poi, la andammo a prendere e Diego raccomandò i poliziotti che solo la famiglia Vignati avrebbe potuto guidare la sua auto"

Perchè hai deciso di far nascere il "Museo Maradona" ? 

"Ho deciso di far nascere il Museo Maradona perchè come detto prima mio padre ha vissuto lo spogliatoio del Napoli per 30 anni e quindi nel suo ufficio sono passati grandi giocatori e grandi dirigenti italiani. In quell'ufficio mio padre ha sempre avuto tante magliette di Diego e tanti cimeli. Mi hanno offerto tanti soldi per quei cimeli e per quelle magliette, ma non si vive solo per i soldi, ma anche per l'affetto e per le soddisfazioni personali. Dopo la morte di mio padre, quell'ufficio non c'è più e quindi le magliette ed i cimeli di Diego li ho raccolti nel museo che spero cresca giorno dopo giorno. Cosa è rimasto di mio padre al San Paolo ? Quando i giocatori salgono le scale prima di arrivare sul campo di gioco, sulla destra ci sono i santini che tutti i giocatori baciano prima del match. Ecco, quei santini appartenevano a mio padre. In ricordo per quello che è stato fatto  ho creato l'associazione Saverio Silvio Vignati che in compagnia dell'Associazione Ciro Vive, presieduta da Antonella Leardi, gira per gli ospedali per cercare di donare un sorriso ai bambini che soffrono"

La tua e quella dell'Associazione Ciro Vive è una mission importante che vi fa onore, ma per concludere qual è il tuo sogno nel cassetto ?

"Spero tanto che in un San Paolo nuovo e ristrutturato ci sia spazio per il Museo Maradona e per quello che mio padre ha creato in tanti anni. Sarebbe una grande soddisfazione per la nostra famiglia"