Milan, ecco Fonseca: "Sogno di vincere con questa società"

 


Il nuovo tecnico rossonero Paulo Fonseca è stato intervistato in esclusiva da Milan TV. Queste tutte le sue dichiarazioni dopo i primi giorni nel mondo Milan.


Prime ore e primi giorni nell’ambiente Milan. Quali sono le sue sensazioni? “Devo ringraziare le persone che mi hanno accolto qui. Mi è piaciuto molto conoscere le persone che lavorano nel Club. Mi è piaciuto molto Milanello, le sensazioni sono molto positive”.


Sente una responsabilità diversa ad allenare un club storico come il Milan, che quest’anno taglia il traguardo dei 125 anni di storia? “Sì. Da allenatore del Milan sento una grande responsabilità ma anche un grande orgoglio. Quando si arriva in un club come il Milan c’è la responsabilità di difendere un club con una storia che conosce tutto il mondo. Bisogna anche avere l’ambizione di vincere, al Milan bisogna lavorare per vincere”.


Che immagine ha della storia del Milan? “Tante cose, tanti giocatori. Milan è un club universale. Tutto il mondo conosce bene la storia del Milan. Mi ricordo che seguivo il Milan, la squadra di Gullit, Rijkaard, van Basten, Baresi, Costacurta, Maldini, Tassotti… Tutti questi giocatori che ammiravo molto. La storia del Milan è fantastica. Penso che è difficile non ricordare questi grandi momenti della storia del Milan”.


Cosa ci racconta della sua infanzia e del suo passato? “Ho avuto un’infanzia felice, sono cresciuto in una famiglia umile. Ero sempre a giocare a calcio e a tifare. Sono cresciuto in un modo normale, felice. I tempi erano diversi, abbiamo avuto la possibilità di avere un’infanzia a giocare a calcio per strada. Ho fatto un percorso normale a scuola, ma sempre con la testa al calcio”.


È nato in Mozambico, è cresciuto in Portogallo e poi ha vissuto in Italia, Ucraina, Francia. Come si è arricchito da questa esperienza da cittadino del mondo? “Sono nato in Mozambico, una ex colonia del Portogallo. Abbiamo una storia con l’Africa e la guerra. Io sono nato la ma devo dire che sono tornato subito in Portogallo con la famiglia, non ricordo niente del Mozambico. Otto anni fa sono uscito dal Portogallo per la prima volta ed è stata una grande esperienza. Primo perché ho conosciuto diverse culture e poi perché ho avuto la possibilità di cominciare a parlare diverse lingue. In Ucraina l’esperienza è stata fantastica, qui in Italia tutti hanno capito quanto mi piaccia il paese. Anche in Francia è stata una bella esperienza. Sono molto ricco dopo queste esperienze. È una ricchezza grande”.


Che rapporto ha con il nostro paese? “Mi sono sposato con una ucraina. Quando mi fermerò non so se tornerò in Portogallo o in Ucraina, nella nostra testa c’è di vivere in un paese diverso. Devo dire che io sono appassionato dell’Italia, è un paese bellissimo, si mangia bene, le persone sono molto emotive e simpatiche. Quando ho lasciato Roma ho pensato seriamente di vivere qui in Italia. Oggi sono molto soddisfatto di ritornare, mi sento molto bene qua. Mi piace molto la cultura italiana. In futuro vediamo che succederà, magari rimango a vivere qua”.


Come si immagina Milano? “Penso che tutti gli italiani sono appassionati di calcio. Quello che io ho sentito quando ho giocato qua a San Siro è stata un’atmosfera incredibile. Mi aspetto di poter vivere queste emozioni con i nostri tifosi. Mi aspetto di costruire qui un qualcosa che renda orgogliosi i tifosi e avere questa sensazione di essere un tutt’uno con lo stadio quando giochiamo qui a San Siro”.


Purtroppo a Roma la pandemia ha costretto a vivere la maggior parte del tempo tra casa e centro sportivo. Quanta voglia ha adesso di scoprire Milano, capitale della moda? “Quando sono arrivato a Roma ho deciso di vivere in città, mi piace vivere l’atmosfera della città. Qui mi aspetto di fare lo stesso. Quando abbiamo la possibilità di vivere in una città bellissima come Milano dobbiamo approfittare di quello che la città offre di bello. Voglio vivere questo a Milano, non conosco bene la città e voglio farlo perché so che è una bella città”.






Fonte Milannews.it