Spalletti in conferenza stampa: "La Spagna è forte perchè ha fatto sempre lo stesso calcio"

 


14.00 - Giornata di vigilia per Luciano Spalletti. Il commissario tecnico della Nazionale parlerà tra pochi minuti dalla sala stampa della Veltins-Arena di Gelsenkirchen. Domani l'Italia sfiderà la Spagna, fischio d'inizio alle ore 21.00.


14.35 - Ha inizio la conferenza stampa.


Chi è il rigorista?

"Secondo me ne abbiamo più di uno, Scamacca, Retegui, Barella, Dimarco, poi secondo me li sanno battere anche Calafiori e Jorginho. Il rigorista è uno di questi qui, perché poi quando si va lì sul dischetto se ne dicono uno-due, chi non se la sente deve avere sempre quello di scorta".


Pensi di cambiare tanto domani? E' la gara più importante della tua carriera?

"Questa volta la formazione la dico domani, non la dico il giorno prima perché anche degli altri non mi è arrivata alcuna notizia su chi gioca. E' una delle gare più importanti della mia carriera, ne ho passata già qualcuna e questa è da mettere a quel livello lì. Tutti abbiamo storie da raccontare e questa è una di quelle partite che può determinare certe storie".


Sembra una Spagna più pragmatica, questo può portare a qualcosa di differente?

"La Spagna è diventata la Spagna perché ha fatto sempre lo stesso calcio, è diventata così riconosciuta perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e disponibilità da parte dei calciatori. Siccome a volte si parla di calcio internazionale, si parla di confronto con scuole di calcio più definite della nostra, dico che per arrivare a quei livelli lì bisogna fare come hanno fatto loro, cadenzati nel riproporre sempre la stessa idea di calcio. Ci sarà sempre il tentativo di fare la partita. Loro hanno tutto da un punto di vista di qualità individuali, di caratteristiche di squadra. Dovranno essere più alti i tempi di reazione e sono curioso di vedere quando loro ci verranno addosso quali saranno le nostre scelte. Secondo me con la Croazia hanno vinto perché loro picchiano sempre allo stesso modo e appena la Croazia ha avuto delle pause loro sono entrati dentro. Dobbiamo esser bravi a mantenere sempre lo stesso livello, reazioni più veloci e metterci comunque dentro la qualità per togliergli la possibilità di portarti in giro per il campo".


In questa partita è in gioco anche la sua identità tecnica?

"Noi siamo vestiti da Giorgio Armani e lui è conosciuto in tutto il mondo, si va lì con lo stesso abito cercando di essere gli stessi. Dobbiamo mantenere quella voglia matta di fare la partita contro una delle scuole calcio più forti al mondo. Quello che non si vuole avere sono i rimpianti per non aver fatto le nostre cose: sarà più difficoltoso, sicuramente, ma si andrà lì vestiti bene e pronti a sporcarci gli abiti se ce ne fosse bisogno".


Non ha la sensazione che la chiave della partita di domani sia anche molto tecnica? Non siamo un po' indietro nei dribbling?

"Nel relazionale c'è anche la qualità tecnica a cui lei alludeva. Poi bisogna riuscire a trovare quell'equilibrio non solo a livello tattico, dieci giocatori che dribblano e basta difficilmente si possono sostenere. Yamal è più bravo a fare quello e ha meno disponibilità nel ripiegamento. In alcuni giocatori bisogna avere entrambe le fasi, ad altri si concede qualcosa di più perché lì abbiamo. Ma è difficile trovare uno specializzato per fare quello e basta: quando abbiamo detto che siamo tutti un po' numeri 10, si intendeva proprio questo, ormai i terzini vanno a finire le azioni nella fase offensiva. Bisogna fare un po' tutto: più se ne hanno di calciatori che sanno saltare l'uomo e meglio è, ma chi salta l'uomo deve anche riuscire a non farsi saltare. Dobbiamo sistemare delle cose, ma noi siamo sulla buona strada: abbiamo preso qualche ripartenza di troppo, ma il tentativo di provare a fare calcio offensivo c'è sempre stato. La squadra ha sempre provato a posizionarsi nella metà campo avversaria, bisogna esser bravi a fare un po' tutto. Loro hanno dei tempi di reazione più veloci dei nostri, sono più intensi di noi. Però c'è da mettere apposto quella cosa prima di pensare a uno che salta l'uomo, un aspetto che viene dopo. Ora c'è una differenza di tempi di reazione e bisogna mantenere certi tempi di reazione".





Fonte TMW