“Quando si indossa una maglia così importante come quella del Napoli, si deve avere la
consapevolezza di dover dare qualcosa di più in campo - queste le parole di Claudio Bellucci, ex
calciatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da
Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station
Radio -. Dopo questa dote caratteriale, bisogna avere doti fisiche e tecniche. Ai miei tempi, quando
un attaccante arrivava in doppia cifra, si sparavano i fuochi d’artificio. Ad oggi, invece, si segna con
molta più frequenza. Due sono le alternative: gli attaccanti sono diventati fortissimi, oppure i
difensori hanno perso qualcosa. Oggi si cura la fase difensiva, ragionando di reparto, ed è per
questo che si perde qualcosa dal punto di vista della marcatura. Bisognerebbe ritornare ad insegnare
la difesa ad uomo nei settori giovanili. Ma, in generale, bisognerebbe rivalutare i ed investire nelle
giovanili. Non è un caso che le due sorprese di quest’anno, Spezia e Benevento, hanno in campo
ragazzi cresciuti nel vivaio. Mancini, in Nazionale, sta avendo più coraggio di tutti: ha fatto esordire
tantissimi giovani e ha lanciato Zaniolo quando non aveva ancora fatto una presenza in Serie A. La
settimana successiva all’esordio con l’Italia, il ragazzo ha segnato una doppietta in Champions.
Anche a Conte va riconosciuto il merito di aver creduto in Bastoni, mettendo in panchina un
grandissimo difensore quale è Godin. Osimhen? Tanto forte quanto sfortunato. Da quando è arrivato
a Napoli non ha mai giocato 5 partite di fila. Potrebbe anche demoralizzarsi dopo tutti questi stop
forzati. Gattuso? Mi piace perché è uno che ci mette sempre la faccia, si prende le sue responsabilità
ed anche quelle dei calciatori.