Il Milucci pensiero: Il Napoli torna a vincere a Udine. Ora testa alla Dinamo Kiev


Finalmente ci siamo messi alle spalle anche questa ennesima, infinita pausa per le Nazionali. 

Per quindici giorni abbiamo assistito a partite senza senso, che hanno solo messo a repentaglio le caviglie dei calciatori chiamati a parteciparvi. 

Non si capisce davvero perché la Fifa continui a spezzettare i campionati invece di concentrare le partite delle squadre Nazionali a fine stagione. 

Sarri, come tutti gli allenatori dei principali club europei, ha potuto lavorare solo con i pochi giocatori rimasti a disposizione e, al ritorno dalle nazionali, ha pure dovuto fare i conti con l'influenza che ha colpito Hamsik, Callejon e Insigne, tutti poi recuperati e regolarmente in campo a Udine. 

Nel primo tempo succede ben poco. Si fanno apprezzare Zapata per un gran numero in area su Chiriches che costringe Reina a salvare in uscita. Diawara per un paio di divertenti giocate a centrocampo e Koulibaly per una serie di prodigiosi interventi difensivi che strappano applausi persino al pubblico friulano. 

Ma il Napoli sembra lento, compassato, quasi svogliato. 

Sarri si fa sentire nell'intervallo e gli azzurri partono a tavoletta, nel segno di Insigne. Verticalizzazione di Mertens per Callejon, cross basso per il folletto di Frattamaggiore che appoggia in rete. Vantaggio Napoli. 

Pochi minuti e Insigne colpisce la traversa da fuori area. Poi si mangia il più facile dei gol a tu per tu con Karnezis. Infine, sfrutta uno svarione di Widmer in piena area e punisce il portiere greco per il 2-0 azzurro. 

Partita chiusa? Non per il Napoli di quest'anno. Angolo per l' Udinese e Perica, appena entrato, batte Reina di testa. 

La partita diventa bellissima e si ha la sensazione che il gol possa arrivare ad ogni azione.  Ma proprio questo sembra essere il maggiore limite del Napoli che, essendo in vantaggio, dovrebbe addormentare la partita e cercare di colpire in contropiede. 

Comunque, pur rischiando qualcosina, il Napoli riesce a condurre in porto la gara grazie soprattutto alla pochezza dell'Udinese di quest'anno.  

Sono lontani i tempi in cui la società gestita magistralmente dalla famiglia Pozzo riusciva a sfornare talenti uno dietro l'altro, grazie ad un mirabile lavoro di scouting. 

Nel mondo globale, i migliori giovani vengono subito adocchiati dai club più ricchi e l'Udinese sembra aver perso quel vantaggio che aveva fino a pochi anni fa. 

A proposito di giovani, da segnalare la strepitosa prova di Diawara, autentico signore del centrocampo sia in fase di possesso che in fase difensiva. Il giovane guineano cresce di partita in partita ed impressiona per la tranquillità con la quale gestisce palloni difficili in una zona delicata del campo. 

Così, il Napoli esce vincitore dal campo dove lo scorso anno lasciò gli ultimi, residui sogni scudetto. 
Ora, la squadra azzurra è attesa da una prova delicatissima, in casa contro la Dinamo Kiev. 

Contro gli ucraini, i partenopei si giocano molte delle residue speranze di passare il turno in Champions League, sperando che Besiktas e Benfica non si accordino per un pareggio che costringerebbe gli azzurri a giocarsi il tutto per tutto a Lisbona nel turno successivo. 

Siamo già al dentro o fuori, le prossime partite da qui a Natale saranno un crocevia fondamentale per la stagione del Napoli. 

È il momento di remare tutti insieme verso una sola direzione. 

Antonio Milucci per Sportmagazinenews