Mercato di prospettiva: era il momento giusto ?


Dando uno sguardo alle statistiche del campionato di serie A, balza agli occhi come il Napoli sia la squadra che, fino ad oggi, ha effettuato la minore rotazione tra gli elementi in rosa, basandosi in maniera evidente soprattutto su 13 giocatori (gli 11 titolari più Mertens e Lopez quasi sempre subentranti).

Tutte le altre squadre, ed in particolare la Juventus diretta concorrente al titolo, hanno effettuato rotazioni molto più ampie dell'organico.

Questo è stato possibile, nella prima parte della stagione, grazie al fatto che gli azzurri erano iscritti ad un girone di Europa League estremamente abbordabile, tanto è vero che il Napoli ha vinto largamente tutte le partite, facendo giocare quasi sempre tutti quei calciatori che non trovavano spazio in campionato.

Difficilmente questo sarà possibile anche nel prosieguo della stagione, a cominciare dal primo turno ad eliminazione diretta che vedrà i partenopei contrapposti al pericoloso Villareal, rivelazione della Liga spagnola, quarta in classifica alle spalle solo delle corazzate Barcellona, Atletico Madrid e Real Madrid.

Logica avrebbe voluto, quindi, che al mercato invernale il presidente De Laurentiis avesse cercato di innervare la squadra con l'acquisto o con il prestito, di calciatori di comprovata esperienza, lasciando invece andare a giocare quei giovani ai margini della prima squadra (Dezi, Luperto, Tutino ecc.).

La società azzurra, invece, per scelta o per impossibilità a fare diversamente, sembra aver operato in maniera diametralmente opposta.

Infatti, il Napoli, capolista del campionato, è riuscito a portare a casa i giovani:
- Alberto Grassi, 21 anni, centrocampista dell'Atalanta, 16 presenze in serie A e 2 nella nazionale under 21
- Vasco Regini, 25 anni, difensore della Sampdoria, 72 presenze in serie A e 5 nella nazionale under 21

Sono stati ceduti, invece,a titolo definitivo o anche solo in prestito, i seguenti calciatori:

 Henrique, 29 anni, difensore brasiliano con circa 150 presenze nei massimi campionati brasiliani, spagnoli, tedeschi e italiani, 7 presenze nella nazionale brasiliana della quale faceva parte anche durante gli ultimi mondiali.

Camillo Zuniga, 30 anni, difensore colombiano con 123 presenze nella massima divisione colombiana, 153 presenze in serie A di cui 125 con il Napoli del quale è stato titolare indiscusso per 4 anni fino all'avvento di Rafa Benitez, con 62 presenze nella nazionale colombiana della quale è titolare dal 2005, compresi gli ultimi mondiali.
- Jonathan de Guzman, 28 anni, centrocampista olandese con circa 250 presenze nel massimo campionato olandese, spagnolo, inglese e italiano, con 14 presenze nella nazionale olandese della quale faceva parte anche agli ultimi mondiali.

A leggere i curricula dei calciatori arrivati e di quelli partiti, sembra davvero difficile sostenere che la squadra azzurra sia uscita rinforzata dall'ultimo mercato. Ne, le operazioni effettuate, possono trovare giustificazione per le grandi entrate che hanno prodotto al club, visto che Henrique è stato venduto per circa 2 mln di euro e gli altri due sono stati ceduti solo a titolo di prestiti gratuiti.

Nemmeno possiamo parlare di un alleggerimento del monte stipendi, visto che il Napoli continuerà a pagare la gran parte degli stipendi dei due calciatori ceduti in prestito.

Certo, non ignoriamo che i tre fossero ormai ai margini della rosa, de Guzman e Zuniga addirittura in rottura totale col club. Ma non possiamo fare a meno di chiederci perché questo fosse successo, di chi fossero le colpe, se non ci fossero margini di recupero dei rapporti.

Certo, se fosse riuscito ad arruolarli di nuovo alla sua causa, la società azzurra potrebbe vantare ancora oggi tre giocatori di spessore internazionale superiore a quelli che è riuscita a reperire nel cosiddetto mercato invernale.

Questo dicono le cifre; il campo, si sa, è un'altra cosa. Per fortuna



Antonio Milucci 

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