Il presidente della Juventus Andrea Agnelli oggi in una conferenza stampa da Vinovo centro sportivo della società, ha riposto al deferimento della Procura Federale: “Una mezz’ora fa mi è stato notificato il deferimento da parte della Procura Federale.Tale deferimento riguarda il sottoscritto, il dottor Francesco Calvo, all’epoca nostro dirigente, il signor Alessandro D’Angelo e il signor Stefano Merulla. Questo club non hanno nulla da nascondere o da temere. Nei mesi scorsi i dipendenti della Juve hanno collaborato con la Procura della Repubblica come testimoni nell’ambito di indagini legate a personaggi della criminalità organizzata. Oggi la Procura emette un deferimento in cui il mio nome e quello dei dipendenti ricoprono un ruolo inerente, ma ciò non è corrispondente a verità. Mi difenderò, lo farò per i miei collaboratori e per il nome della Juventus, troppe volte infangato dalla giustizia sportiva. Ciò avverrà nelle sedi opportune. Abbiamo solo la colpa di lavorare per un club famoso e sulla bocca di tutti”.
Il presidente bianconero poi si rivolge alla stampa: “Evitate conclusioni pregiudiziali, non ho mai incontrato boss mafiosi, a cadenza regolari ho visto tutte le categorie dei tifosi alla luce del sole e ciò rientra a pieno titolo nei doveri di un presidente. Se tali personagg nel tempo hanno assunto aspetti diversi non era noto a me nè alla Juventus, all’epoca queste persone erano libere e potevano frequentare stadi e partite. La Juve come ogni club è stato indicato come esempio virtuoso, ma non può sostituirsi alle forze dell’ordine. Ho dato l’ok di presentarmi alla commissione antimafia. Ipotesi cambiamento management? Questo gruppo formato da me, Marotta, Nedved e Paratici vuole far crescere la Juve ancora per parecchio”.
Fonte: SportCampania.it