Ecco chi è Sarri, l'uomo che vuole portare lo scudetto alla Lazio

 




Maurizio Sarri (Napoli, 10 gennaio 1959) è un allenatore di calcio italiano, tecnico della Lazio.


Soprannominato il Comandante,[1] nella sua carriera, iniziata nel 1990 tra i dilettanti della Seconda Categoria[2] e proseguita nel successivo trentennio fino ai massimi livelli internazionali,[3] ha vinto un campionato di Eccellenza (2000-2001) e una Coppa Italia Serie D (2002-2003) con la Sansovino, una UEFA Europa League (2018-2019) con il Chelsea e un campionato di Serie A (2019-2020) con la Juventus. Ha inoltre ottenuto sei promozioni in carriera: due con la Sansovino e una a testa con Cavriglia, Antella, Sangiovannese ed Empoli.[4

Figlio di un operaio toscano (il padre Amerigo, ex ciclista professionista, lavorava come gruista all'Italsider di Bagnoli, quartiere di Napoli), Sarri è cresciuto a Castro (in provincia di Bergamo) e successivamente a Faella (in provincia di Arezzo); in gioventù si divide tra il ruolo di calciatore dilettante ed impiegato della Banca Toscana, per la quale lavora anche a Londra, in Germania, in Svizzera e in Lussemburgo.[5] Nel 2002, quando è alla guida della Sansovino, lascia il lavoro bancario per dedicarsi esclusivamente alla carriera di allenatore.[6]

Sposato da anni con la moglie Marina, dalla loro unione è nato un solo figlio, Nicolè, che insieme alla madre si è occupato di gestire una ditta di articoli da ufficio a Matassino, frazione di Figline Valdarno.[7]

Suo nonno Goffredo è stato partigiano durante la Seconda Guerra Mondiale, salvando anche la vita a due soldati statunitensi.

Dopo gli anni trascorsi nel calcio dilettantistico come giocatore, nel ruolo di terzino sinistro (soprannominato il Secco), con due provini al Torino e alla Fiorentina e tormentato dagli infortuni,[15] Sarri inizia la carriera di allenatore in Seconda Categoria con lo Stia, squadra nella quale militava come calciatore, portandolo al quarto posto finale da subentrato, e prosegue con la Faellese, sfiorando la promozione in Prima Categoria.

Dal 1993 compie un doppio salto andando ad allenare squadre di Promozione, con risultati importanti ottenuti alla guida di Cavriglia ed Antella, entrambe portate in Eccellenza.[2] Seguono poi le esperienze sulla panchina del Valdema (esonerato) e del Tegoleto (undicesimo posto da subentrato).

Nel 2000 è scelto dalla Sansovino, che in tre stagioni guida dall'Eccellenza alla promozione in Serie C2, vincendo play-off e Coppa Italia Serie D nella stagione 2002-2003.[16]

Nella sua ultima stagione alla Sansovino è soprannominato Mister 33 dal giornalista Fabrizio Ferrari. Trentatré non rappresentava il numero preciso delle soluzioni adottate sulle palle inattive, ma voleva dare un'idea della grande varietà di schemi e quindi di quanto lavoro dedicasse Sarri alla cura dei particolari.[17]

Nel 2003, in seguito alla vittoria della Coppa Italia Serie D, riceve la deroga per allenare in C2 e il presidente della Sangiovannese, Arduino Casprini, lo prende alla guida della squadra valdarnese. All'esordio nel calcio professionistico ottiene la promozione in C1 nell'annata 2003-2004 e l'ottavo posto nel successivo campionato di terza serie.[18] Il 18 giugno 2005 si dimette.[19]

L'esordio in Serie B con il Pescara e passaggio all'Arezzo[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 luglio 2005 Sarri firma col Pescara[20] ed esordisce in Serie B, nella stagione 2005-2006 traghettandola all'undicesimo posto, con conseguente salvezza con tre giornate di anticipo. Il 30 giugno 2006 si dimette;[21] in seguito l'allenatore toscano dichiarerà che l'esperienza con la squadra abruzzese è stata una delle migliori della sua carriera.[22]

Il 31 ottobre passa all'Arezzo dopo l'esonero di Antonio Conte. In Coppa Italia la squadra amaranto raggiunge i quarti di finale, superando il Livorno che milita in Serie A, venendo poi eliminata dal Milan di Ancelotti (0-2 al Meazza, 1-0 al ritorno). Il 13 marzo 2007 viene esonerato, lasciando però alla storia dei risultati che rimarranno negli annali del club aretino: il 2-2 in casa della Juventus di Deschamps e il 2-2 al San Paolo contro il Napoli di Reja.[23]

Avellino, Verona, Perugia e Grosseto[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 luglio 2007 Sarri inizia una brevissima esperienza con l'Avellino:[24] si dimette il 23 agosto, dopo la gara di Coppa Italia persa con l'Ascoli 0-2, senza cominciare il campionato di Serie B, ritenendo di non poter lavorare in quella che viene da lui descritta come «una situazione priva di programmazione e organizzazione».[25][26]

Il 31 dicembre subentra all'esonerato Davide Pellegrini sulla panchina del Verona in Serie C1.[27] Il 28 febbraio 2008 viene esonerato dopo aver ottenuto un solo punto in 6 giornate con 5 sconfitte consecutive, e col Verona all'ultimo posto in classifica.[28][29][30]

Il 23 settembre subentra all'esonerato Giovanni Pagliari a guida del Perugia in Lega Pro Prima Divisione[31] e viene esonerato il 15 febbraio 2009 dopo la pesante sconfitta per 4-1 contro il Gallipoli.[32]

Il 24 marzo 2010 sostituisce l'esonerato Elio Gustinetti al Grosseto, nelle ultime 11 giornate del campionato di Serie B,[33][34] portando la compagine toscana al settimo posto finale.

Alessandria e Sorrento[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 2010 Sarri, che pure dopo l'esperienza col Perugia aveva manifestato l'intenzione di non voler allenare più in terza serie, fu convinto dai nuovi presidente e direttore sportivo dell'Alessandria (Giorgio Veltroni e Nario Cardini, con cui aveva positivamente lavorato alla Sansovino) a firmare per la squadra piemontese, in Lega Pro Prima Divisione;[35] l'ingaggio fu sottoscritto il 6 luglio.[36] L'Alessandria balzò ai vertici della classifica già dopo le prime giornate del campionato 2010-2011; Sarri consolidò l'utilizzo del modulo 4-2-3-1 (che già in precedenza aveva sperimentato in luogo del 4-3-3), valorizzò un buon numero di calciatori destinati a salire di categoria (PucinoCiancioCroceScappini) e dimostrò abilità nella gestione del gruppo soprattutto quando, nel corso del girone di ritorno, la società si ritrovò alle prese con gravi difficoltà economiche, con l'improvviso abbandono del presidente e con il coinvolgimento di questi nel caso «Scommessopoli»;[35][37] in questo senso l'allenatore toscano fu protagonista di gesti eclatanti, proteggendo pubblicamente i suoi calciatori («Questo è il gruppo più pulito che ho avuto la fortuna di allenare, è un affronto vedersi inseriti in quell'elenco»)[37] e manifestando l'intenzione di dimettersi quando si paventò la sostituzione di alcuni componenti dello staff.[38] Adottò in questo periodo, infine, l'utilizzo della tuta durante le gare ufficiali, abitudine che lo contraddistinse negli anni a venire (in precedenza utilizzava abiti di colore nero, abbandonati per ragioni scaramantiche).[39]

L'Alessandria chiuse il campionato al terzo posto, ottenendo il suo migliore risultato sportivo in oltre 35 anni e la qualificazione ai play-off per la promozione in Serie B; raggiunto quest'ultimo obiettivo, al termine di una gara contro la SPAL, Sarri dichiarò:

«Sappiamo tutti bene come siamo partiti, in otto e un paio di "Berretti" il 20 luglio, e soprattutto quello che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere, senza una società alle spalle, perché sono tre mesi che il presidente non si fa vedere e sono quattro mesi abbondanti, da dicembre, che non vediamo gli stipendi. E sono 40 giorni che viviamo in questo vortice di notizie societarie [...] con la testa che, inevitabilmente, va anche a quello che succede, o non succede, fuori dal campo, ma anche con l'obbligo di ritagliarci, comunque, qualche ora, quotidianamente, per lavorare, per allenarci, per preparare la partita. In mezzo alle difficoltà, ma con questi ragazzi straordinari che si sono meritati questo traguardo.[40]»

Ai play-off i grigi furono estromessi per mano della Salernitana di Breda in semifinale, esperienza che l'ambiente alessandrino ricorda con rammarico e rivendicando pesanti torti arbitrali.[37]

Terminata la stagione, l'Alessandria – già provata dalla crisi societaria – fu retrocessa a tavolino in Lega Pro Seconda Divisione a seguito della già citata inchiesta sul calcioscommesse;[37] Sarri, che era stato rinviato a giudizio per omessa denuncia, venne prosciolto.[41] Allettato dalle offerte dell'ambizioso Sorrento, nell'estate 2011 il tecnico di origine napoletana scelse di lasciare la compagine piemontese; ricordato a tutt'oggi dalla tifoseria grigia – nonostante la breve permanenza – come uno dei tecnici preferiti (in un sondaggio svolto dal giornale locale «Il Piccolo» nel 2012 risultò il secondo allenatore più amato della storia dell'Alessandria),[42] in seguito ebbe a dichiare che «l’Alessandria insieme al Pescara sono le due squadre dove mi sono trovato meglio».[22]

Il 7 luglio firma col Sorrento, militante nel campionato di Lega Pro Prima Divisione.[43] Il 14 dicembre è esonerato con la squadra sesta in classifica (partita con penalizzazione di 2 punti), sostituito da Gennaro Ruotolo.[44]

Empoli[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 giugno 2012 Sarri firma un contratto con l'Empoli.[45] L'avvio in campionato nell'annata 2012-2013 è avaro di risultati, e dopo 9 giornate l'Empoli si ritrova in ultima posizione con solo 4 punti totalizzati, ma dopo alcune settimane la squadra comincia la rimonta e chiude al quarto posto: qualificatasi ai playoff, perde la finale per l'accesso in Serie A col Livorno di Nicola, dopo aver sconfitto il Novara in semifinale. Nella stagione 2013-2014 l'Empoli finisce al secondo posto, ed è quindi promosso nella massima serie.

Nella stagione 2014-2015 esordisce con gli azzurri toscani in Serie A, all'età di 55 anni, conquistando la salvezza con 4 giornate d'anticipo: conclude il torneo al 15º posto ottenendo 42 punti (8 vittorie, 18 pareggi, 12 sconfitte) e l'Empoli viene considerata la rivelazione del campionato.[46][47] Il 19 maggio 2015 l'ex capitano della squadra empolese Ighli Vannucchi consegna a Sarri il premio "Leone d'Argento".[48] Il 4 giugno seguente si dimette, nonostante avesse altri due anni di contratto col club toscano.[49][50] Lo stesso giorno ritira ad Amalfi il premio "Football Leader - Panchina Giusta" assegnato dall'Associazione Italiana Allenatori Calcio.[51][52]

Napoli[modifica | modifica wikitesto]

Sarri sulla panchina del Napoli nella stagione 2016-2017

L'11 giugno seguente firma col Napoli,[53][54] ereditando la panchina azzurra da Rafael Benítez.

Esordisce in campionato il 23 agosto 2015 al Mapei Stadium di Reggio Emilia affrontando il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, perdendo 2-1.[55] Il 17 settembre esordisce da allenatore nelle coppe europee, nel netto 5-0 del Napoli sul Club Bruges in una sfida di Europa League, prima vittoria di Sarri sulla panchina partenopea.[56] Tre giorni dopo, il 20 settembre, ottiene la sua prima vittoria in campionato, battendo al San Paolo la Lazio con un altro 5-0.[57] Il 30 novembre, grazie alla vittoria per 2-1 sull'Inter, riporta il Napoli al primo posto solitario in massima serie, a distanza di oltre 25 anni dall'ultima volta (stagione 1989-90, anno del secondo scudetto del Napoli).[58] Il 10 dicembre 2015 conquista la sesta vittoria su sei partite in Europa League, ottenendo il record di punti (18 su 18) della competizione nella fase a gironi, il record di gol fatti (22 in 6 partite) e subiti (3 in 6 partite) sempre nella fase a gironi della competizione.[59] Il 10 gennaio 2016, vincendo 1-5 sul campo del Frosinone, il Napoli si laurea Campione d'Inverno in Serie A con 41 punti in 19 partite, l'ultima volta fu nella stagione 1989-1990, anno del secondo scudetto.[60] Il 7 febbraio vincendo in casa 1-0 (goal su rigore di Higuaín) contro il Carpi, il Napoli centra l'ottava vittoria consecutiva in campionato, record assoluto per la società partenopea in Serie A.[61]

Chiude la prima stagione sulla panchina azzurra al secondo posto in campionato con conseguente qualificazione diretta in Champions League facendo registrare, per la società partenopea, i nuovi record di: punti (82) e vittorie in campionato (25), reti stagionali in tutte le competizioni (106), maggior numero di reti realizzate (80) e minor numero di reti subite (32) nei tornei di A a 20 squadre.[62]

Il secondo anno sulla panchina azzurra termina al terzo posto in campionato, qualificandosi per i preliminari (poi vinti) di Champions League contro il Nizza. Riesce, inoltre, a migliorare alcuni dei record della società partenopea, raggiunti nella stagione precedente, stabilendo nuovi primati per quanto riguarda punti (86), vittorie in campionato (26), reti stagionali in tutte le competizioni (115) e reti realizzate (94) nei tornei di A a 20 squadre.

Il terzo anno sulla panchina azzurra termina, nuovamente, al secondo posto in campionato con conseguente qualificazione diretta in Champions League. In questa stagione migliora ulteriormente il record di punti (91), vittorie in campionato (28) e minor numero di reti subite (29) nei tornei di A a 20 squadre.

Il 23 maggio 2018, dopo tre stagioni alla guida degli azzurri, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis annuncia l'interruzione del rapporto con il tecnico.[63]

Chelsea[modifica | modifica wikitesto]

Sarri al Chelsea durante la rifinitura per la vittoriosa finale della UEFA Europa League 2018-2019

Il 14 luglio 2018 Sarri sottoscrive un accordo come nuovo tecnico del Chelsea, coadiuvato dai vice Gianfranco Zola e Luca Gotti.[64][65] Esce sconfitto dalla prima partita ufficiale, il Community Shield perso contro il Manchester City di Pep Guardiola. Esordisce in Premier League l'11 agosto, vincendo per 3-0 in trasferta contro l'Huddersfield Town. Il 24 febbraio perde, dopo i tiri di rigore (3-4), la finale di Coppa di Lega sempre contro i Citizens. Sei giorni prima era uscito dalla FA Cup agli ottavi per mano del Manchester United. Il 9 maggio 2019, vincendo ai rigori contro l'Eintracht Francoforte dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, raggiunge la finale di Europa League. In Premier League arriva invece terzo con 72 punti, a 26 lunghezze dalla capolista Manchester City.[66][67]

Il 29 maggio 2019, battendo l'Arsenal per 4-1 in finale, vince l'Europa League, il suo primo trofeo internazionale nonché primo assoluto tra i professionisti:[68] l'ultimo allenatore italiano a trionfare nella competizione, quando ancora si chiamava Coppa UEFA, era stato Alberto Malesani nell'edizione 1998-1999.[69] Al contempo diventa l'allenatore più anziano ad avere vinto il trofeo all'età di 60 anni e 139 giorni.[70]

Juventus[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 giugno 2019, dopo l'annuncio della rescissione contrattuale con il Chelsea,[71] Sarri è chiamato alla guida della Juventus.[72] Poco prima dell'inizio di stagione viene colpito da una forma di polmonite che non gli permette di dirigere la squadra in avvio di campionato,[73] venendo temporaneamente sostituito alla guida tecnica dal suo vice, Giovanni Martusciello,[74] nelle prime due giornate di Serie A.

Esordisce sulla panchina bianconera il successivo 14 settembre,[75] nella trasferta di campionato sul terreno della Fiorentina (0-0); quattro giorni dopo esordisce in Champions League con la squadra torinese, nel pareggio di Madrid contro l'Atlético Madrid (2-2).[76] Nel corso di una stagione sportiva spezzata, segnata dallo stop forzato causato dalla sopraggiunta pandemia di COVID-19, prima della pausa natalizia perde la sfida di Supercoppa italiana contro la Lazio;[77] nel giugno seguente, alla ripresa dell'attività, raggiunge la finale di Coppa Italia, anch'essa persa, questa volta ai tiri di rigore (2-4), contro il Napoli.[78]

Il 26 luglio 2020, con due turni di anticipo, guida la Juventus alla vittoria del suo nono scudetto consecutivo, il primo della carriera per Sarri: all'età di 61 anni diventa il tecnico più anziano a fregiarsi del titolo italiano nell'era del girone unico, superando il precedente record stabilito dal romanista Nils Liedholm nella stagione 1982-1983, oltreché il più vecchio a vincerlo per la prima volta, battendo il primato del sampdoriano Vujadin Boškov nell'edizione 1990-1991.[79] Nonostante l'affermazione in campionato, i deludenti risultati maturati dall'allenatore nelle altre competizioni stagionali, su tutte la precoce eliminazione agli ottavi di finale della Champions per mano del meno quotato Olympique Lione,[80] portano la società a sollevarlo dall'incarico l'8 agosto 2020.[81]

Lazio

Il 9 giugno 2021, dopo un anno sabbatico, Sarri viene annunciato come nuovo tecnico della Lazio




Fonte Wikipedia