Lucarelli: "Una chiamata del Napoli ? Magari..."

 


Abbiamo iniziato il progetto Ternana due anni fa e questanno siamo riusciti nellimpresa di salire in Serie B - queste le parole di Cristiano Lucarelli, allenatore della Ternana ed ex calciatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de Il Sogno Nel Cuore, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Peccato per le due gare rimandate - una per Covid e l'altra per neve, ndr -, altrimenti avremmo chiuso ancor prima il campionato. Nel nostro girone c'erano squadre come Palermo, Bari, Avellino, Foggia, Catania, non era semplice vincere e non ci aspettavamo nemmeno di farlo, non partivamo favoriti. Come abbiamo trovato continuità nei risultati? Ragionando come se ogni partita fosse una finale. Devo anche ringraziare la società per avermi messo a disposizione una rosa competitiva, formata da 24 titolari, che mi ha consentito di sfruttare il turnover. Non avevo ancora parlato con nessuna radio, quest'anno, perché sono scaramantico: questa è la mia prima intervista. Serie A? Non ho moltissimo tempo per seguirla, ma sono contento del fatto che sia stato un campionato aperto, rispetto ai precedenti. 

Adesso è difficile pronosticare chi resterà fuori dalla zona Champions. L'Inter è vicina a vincere lo Scudetto grazie soprattutto alla fame di Antonio Conte. Gavetta? Per me è stata determinante. La scelta è stata mia, perché con le conoscenze che ho maturato nel calcio, sarei potuto partire da categorie superiori. C’è il tempo per sbagliare e per crescere, ho ritenuto necessario staccare prima la carriera da calciatore. Dopo due mesi che ho appeso gli scarpini al chiodo, dopo l'esperienza al Napoli, ero già in ritiro con gli Allievi Nazionali del Parma, e da allora non mi sono mai fermato. 

Sono partito anche da squadre che non avevano nemmeno i soldi per andare in trasferta o per pagare i calciatori, e queste difficoltà mi hanno aiutato a non avere paura di nulla. Se mi sento pronto per la Serie A? Sono pronto a tutto. Ho giocato e allenato sempre con la massima carica agonistica, niente mi spaventa, ma reputo importante, per la mia crescita, conquistare la categoria vincendo sul campo. Vorrei vincere la Serie B e guadagnarmi la massima Serie. Partire dal basso come Sarri e Italiano? Tutti gli allenatori bravi sono passati dalle serie minori. A certi livelli non ci sono raccomandazioni, non credo a queste cose. Giovani da segnalare? Io ho Proietti, che questanno è tornato a dei livelli importanti dopo essere passato per un brutto infortunio nella scorsa stagione. Era un giocatore importante già ai tempi di Zeman al Pescara. È di una categoria superiore. Chiamata del Napoli? Se dovesse arrivare una chiamata dallo 081, mentre squilla il telefono sarei già ad Anagni.