Esclusiva-Fabrizio Fabris: "Il Napoli aveva bisogno di una rosa più completa. Il Benevento è una bella realtà, ma dovrà lavorare per trovare la salvezza"

 


In esclusiva, per i lettori di Sportmagazinenews, abbiamo intervistato l'ex calciatore Fabrizio Fabris

Bandiera storica e capitano della Ternana, Fabris, ha giocato anche nel Ravenna, nella Nocerina e nel Cosenza. 

Con lui abbiamo parlato della serie A e del periodo comunque difficile del Napoli di Gattuso

Cosa ne pensa di questo campionato di serie A che potremmo definire  anomalo per il  post-covid ?

"E' un campionato davvero strano. Dalla fine del campionato  scorso e l'inizio del nuovo, ci troviamo di fronte a grandi anomalie per tutti i tornei europei. Sappiamo quando è finito quello scorso e quanto poco tempo abbiano avuto per ricominciare subito con i nuovi ritiri. Di conseguenza, anche il campionato ha acquisito un andamento strano. Troppi impegni ravvicinati hannpo modificato gli standard di allenamenti e per questo non dobbiamo sottovalutare anche i troppi infortuni. La speranza di tutti noi, è vedere un campionato 2021/2022 regolare nei tempi giusti. Questo significherebbe una vita di nuovo normale per tutti"

Il Napoli, dopo la vittoria della Coppa Italia, sembrava costruito per tentare la scalata allo scudetto, ed invece cosa è successo ?

"Effettivamente sembrava che potesse recitare un ruolo da protagonista. Si ripartiva sempre con  Gattuso, una squadra che aveva imparato anche a difendere ed a soffrire, senza dimenticare il ruolo comunque di una compagine forte e di stampo europeo. Una rosa che sembrava qualitativa, alla fine non si è rivelata tale, poi, se ci mettiamo gli infortuni ed il Covid, possiamo dire che alla fine Gattuso ha potuto contare solo su 17/18 elementi. Che sia di lezione questo per il futuro. Tutto è complicato così per una squadra che gioca anche in Europa. Ci vuole una rosa più competitiva"

Quale squadra per Lei è stata la sorpresa del campionato e quale quella che l'ha delusa di più ?

"Verona, Sassuolo e Benevento sono belle realtà del campionato italiano. Anche il Bologna e l'ultimo Genoa di Ballardini, hanno dimostrato di saper giocare a calcio.  I sanniti, però dovranno lavorare per salvarsi, ma credo che alla fine potranno festeggiare la permanenza nella massima serie. La Roma mi ha deluso molto, soprattutto, perchè contro le grandi non ha mai vinto e non esprime al massimo le sue potenzialità"

Nei campionati esteri, soprattutto in Premier League, non è difficile vedere ragazzi di 17/18 anni titolari in campo. Lei che ha lavorato e che lavora con i giovanissimi, perchè in Italia tutto questo non si può realizzare almeno nella massima serie ?

"Questo dei giovani è un problema vecchio. Magari in Italia esordiscono anche presto, ma poi si ha una tremenda paura a farli continuare a giocare in prima squadra. Poi, non dobbiamo stupirci se in altre nazioni, troviamo dei campioni veri già a 20/21 anni. A quella età hanno un minutaggio maggiore e di conseguenza hanno più esperienza. E' sempre il vecchio problema italiano e di come si concepisce la crescita di un calciatore giovane"



Massimiliano Alvino

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