“La partita di ieri è stata segnata dalla sconfitta della Juve contro l’Inter, perché ha svegliato i
bianconeri dal torpore, toccandoli nell’orgoglio - queste le parole di Marino Bartoletti, giornalista e
scrittore, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella
Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Purtroppo ci è andato
di mezzo il Napoli che veniva invece da una vittoria tranquilla ed importante contro la Fiorentina. La
Juventus ha approcciato alla partita in maniera più tonica e virile a differenza del Napoli. Non è stata
sicuramente una serata fortunata per gli azzurri. Se il Napoli era lì a giocarsi questa finale di
Supercoppa è perché ha vinto una Coppa Italia proprio contro i bianconeri, dunque erano lì con
merito. Non è tutto da buttare quello che abbiamo visto ieri sera. Salvo in primis le lacrime di
Insigne. Non ci si può accanire contro un capitano: quelle lacrime sono voglia di vincere, delusione e
amarezza. E da quelle lacrime bisogna ripartire. Credo che il Napoli abbia approcciato in maniera
timida alla gara, mentre la Juventus aveva motivazioni maggiori. Bakayoko non mi è piaciuto molto,
ma come si fa a non valorizzare le prestazioni di Lozano, Koulibaly, Demme? Il Napoli è andato un
paio di volte molto vicino al gol del vantaggio. Quelle lacrime di Insigne ai miei occhi lo rivalutano
ancora di più. Il Napoli avrà lo stesso approccio anche alla prossima contro la Juve? La partita di ieri
sera dimostra che la squadra di Gattuso sia sicuramente all’altezza dei bianconeri e può batterla in
qualsiasi momento. Ieri è mancata un po’ di cattiveria: se i giocatori del Napoli fossero scesi in
campo con un 10% del sangue e del dna di Rino Gattuso avremmo visto un’altra partita. Gli azzurri
devono capire che bisogna scendere in campo con il coltello tra i denti. Manca un leader? Io credo
che Insigne sia un grande capitano, anche se ieri sera poteva fare sicuramente di meglio. Chi vuole
bene al Napoli, mai come adesso deve essere vicino alla squadra ed al capitano. È inutile essere ostili
e sgradevoli nei confronti di Gattuso. Cosa dico a Lorenzo? ‘Non è da questi particolari che si giudica
un campione’. Qual è il vero Napoli? Potenzialmente credo sia quello visto ieri sera. Ieri sembrava
che la cazzimma si fosse trasferita da Napoli a Torino, e questa caratteristica non deve mai mancare
agli uomini di Gattuso. Come ritrovare motivazioni? Tutti si stanno lamentando delle tantissime
partite ravvicinate, dunque credo che bisogna rimboccarsi le maniche e guardare avanti perché a
tutti capita una giornata storta. Confido molto in Gattuso, lui sa come trovare motivazioni. La stessa
città di Napoli non capisce quanto è amata: le critiche più pesanti che ho sentito nei confronti di
Insigne e del Napoli le ho sentite dai napoletani. Tenetevi caro il vostro capitano. Cosa ricorderemo
di questa Supercoppa? Credo che l’abbraccio tra Gattuso e Pirlo sia l’immagine emblematica di
questa partita”.
Comunicato Stampa