Gravina: "Campionato potrebbe terminare il 30 luglio"


“Il calcio ancora una volta ha dimostrato una grande sensibilità nel cercare di stare vicino ai suoi tifosi e lanciare messaggi di solidarietà. A cominciare da Fabio Cannavaro, Alex del Piero e tutti i campioni del mondo del 2006 per finire ai gesti di solidarietà espressi da club e giocatori”. Gabriele Gravina esordisce così durante la video-intervista a #CasaSkySport, ringraziando le parti in causa e fornendo un altro prezioso aggiornamento in merito all’emergenza coronavirus: “Oggi la Federazione mette a disposizione il suo gioiello di famiglia: abbiamo offerto il nostro centro tecnico di Coverciano per la terapia intensiva, e ringrazio per questo Dario Nardella (sindaco di Firenze), l’assessore Andrea Vannucci e l’assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi – spiega il presidente della Figc -. Due settimane fa abbiamo messo a disposizione una palazzina per i vigili del fuoco, già operativo come centro di emergenza. Oggi mettiamo a disposizione tutta la nostra foresteria per medici e infermieri, oltre a 20-30 posti dell’Auditorium. Questo è il vero volto che il calcio mette in mostra. Siamo pronti a mettere a disposizione tutte le nostre energie per questo percorso che tutti insieme dobbiamo vincere.

Il calcio è migliore di quello che in tanti vogliono far apparire. Non chiede risorse al governo: è solo in un momento di riflessione, come tutte le imprese stiamo facendo dei conti a livello economico. Stiamo cercando al nostro interno dei nuovi modi di sviluppo per adattarsi alla nuova situazione e coinvolgere tutti gli altri in un progetto comune. Noi abbiamo dei problemi, anche tanti, ma stiamo cercando di risolverli al nostro interno, consapevoli che il mondo del calcio deve svilupparsi anche grazie al mondo esterno. Il calcio ha ritrovato un’unità di intenti nel riconoscere il ruolo centrale della Figc e questo non avveniva da tempo. Probabilmente questo stato di emergenza ha reso tutti più coscienti. C’è stato uno scambio di dialettica, anche con toni accesi, ma questa rafforza i vincoli e i limiti all’interno di certe istituzioni. Dappertutto ci sono stati momenti di divergenze in questo periodo difficile. Oggi è il momento di abbandonare le polemiche e restare uniti. Voglio fare un applauso per chi sta rischiando la vita per migliorare le cose. Il calcio rappresenta la terza industria del Paese, è stato a lungo il movimento che ha acceso l’entusiasmo del popolo”.

"Campionato? Per noi la deadline ideale è quella del 30 luglio"

Il discorso, inevitabilmente, si sposta sulla Serie A e sul possibile prosieguo della stagione: “Noi abbiamo un piano al quale abbiamo dato priorità assoluta, il valore della competizione sportiva – racconta Gravina -. Noi ci siamo già attivati con la Fifa, che ha già organizzato una task force per rivedere i termini di prolungamenti dei contratti nel caso in cui dovessimo sforare la scadenza del 30 giugno. Oggi la deadline è del 30 giugno, ma siamo in attesa di comunicazioni da parte dell’Uefa e della Fifa che si sta impegnando per trovare una soluzione per tutte le federazioni. Per noi l’ideale è imporre una deadline intorno al 30 luglio, con partenza entro il mese di maggio. Dobbiamo comunque attenerci al rispetto delle ordinanze che ci arrivano dalle massime autorità. Dipendiamo dall’Oms, non possiamo prevalicare il loro ruolo. Se non si potesse andare oltre il 30 giugno faremo una serie di riflessioni per salvare il valore della competizione sportiva che è stata raggiunta sul campo. È un’ipotesi a cui non abbiamo ancora dato attenzione. Seppur in un momento di difficoltà, io resto ottimista. Escludo che si posso ‘collegare’ la stagione 19-20 a quella successiva, perché finiremmo per comprometterle entrambe: non dimentichiamo che a giugno c’è l’Europeo. La possibile assegnazione del titolo? Ne parleremo in Consiglio Federale. Mi piace essere legato all’idea che il campionato si deve finire. Toglieremmo imbarazzo al massimo organo politico della Federazione e vorrebbe dire che avremo superato questo periodo difficile. Il calcio italiano non vive solo sull’assegnazione dello scudetto. Ci sono tanti tornei, vanno assegnati i posti in Europa, le promozioni, le retrocessioni. Io sono in costante contatto con la Fifa e l’Uefa. Non ho il dono dell’infallibilità nel prendere decisioni. Sto cercando di captare le esigenze del mondo del calcio, per questo sono convinto che l’Uefa e la Fifa daranno un’indicazione univoca su come proseguire i campionati. Serie A a 22 squadre? Di ipotesi ne sento tantissime. Non è facile modificare format che sono stati già fissati all’interno delle nostre norme federali. Con il campionato che parte in ritardo e che dovrà contenere meno partite per arrivare pronti all’Europeo diventerebbe una situazione ingestibile”.





Fonte: Sky