Allenare il giocatore pensante, articolo stupendo di Demetrio Albertini


Il giocatore pensante’ è ormai un ‘dogma’ del mondo calcistico.
Partendo da qui e cercando di comprendere se si debba effettivamente fare riferimento a questo assioma per allenare i calciatori, Claudio Albertini ha tracciato un saggio dal titolo “Allenare il giocatore scegliente: l’esperienza di gioco e il ruolo dei processi inconsci nell’attività motoria”: si tratta di un elaborato che ha analizzato in maniera accurata le neuroscienze, per far comprendere ai vari tecnici quale sia, nella realtà dei fatti, il percorso migliore da seguire nelle varie sedute di allenamento, focalizzandosi sul fatto che – più che un giocatore ‘pensante’ – sia necessario formare un calciatore, appunto, ‘scegliente’.
Citando lo stesso autore, “in questo elaborato ho inteso ampliare il tema delle neuroscienze, nella convinzione che lo studio del funzionamento del cervello e di come si realizza l’apprendimento motorio sia la base necessaria per sviluppare un approccio didattico più funzionale alle esigenze del giocatore di calcio.”
Come sottolinea ancora Albertini nel suo saggio, “È diffusa in ambito sportivo, e non solo, l’idea che per imparare a fare una cosa si debba necessariamente fare prima qualcosa di diverso! Qualcosa di più ‘generale’, o almeno ‘meno specifico’, preparatorio a ciò che invece è ‘specifico’.
Così invece che imparare a giocare… giocando… durante le sedute di allenamento la maggior parte del tempo è spesa a effettuare propedeutici, a scapito del gioco!”
Insomma, concludendo, “L’obiettivo finale del percorso didattico è quello di formare giocatori sceglienti, capaci di comprendere immediatamente (…) il contesto di gioco, in grado di decidere e agire nel modo più efficace evitando il ricorso a calcoli o ragionamenti.”


Fonte: Vivoazzurro