La pagina Facebook "Interisti stalinisti", manda messaggio a Buffon


Riportiamo il messaggio che la pagina "Interisti stalinisti", invia al portiere della Juventus, Gigi Buffon:

"Noi siamo la juve", urla Gianluigi Buffon(e), esultando al termine di una delle più brutte pagine di "Sport" - ammesso che di questo possa parlarsi - degli ultimi vent'anni.
Bene, caro Gianluigi Buffon(e), non avevamo dubbi sul fatto che voi foste la juve, la solita juve - quella delle retrocessioni per illecito sportivo e quelle dei processi per doping - e che pertanto tu, da capitano e puntuale portavoce, ne sei un degno rappresentante.
Sì, perché se è vero che voi siete la juve è altresì vero che noi siamo e rappresentiamo fieramente la parte pulita dello Sport.
Noi siamo l'Inter, quella squadra che quando vince domina in Italia ed in Europa, a differenza di voi, buoni soltanto a portare a casa trofei regalati da dipendenti Fiat (mi vengono in mente i 6 punti regalativi dal Sassuolo, i 6 punti regalativi da Pozzo e quei punticini concordati col vostro amico Gasperini, solo per citarne alcuni).
Noi siamo il Borussia Dortmund, l'Ajax e l'Amburgo, squadre di certo non irresistibili ma che, ad armi pari, vi umiliano in campo europeo.
Noi siamo il Real Madrid che vi insegna a stare al mondo e che vi dimostra quanto siate impotenti una volta varcato il confine italiano, laddove è nulla la giurisdizione della famiglia Agnelli.
Noi siamo i 39 morti dell'Heysel davanti ai quali avete avuto il coraggio di alzare un trofeo regalatovi, anche lì, per un rigore inesistente a fronte di un fallo fuori area.
Noi siamo quel Milan (sì, concedetemelo oggi Compagni) al quale non convalidano un gol con il pallone dentro di oltre mezzo metro - guarda caso al primo anno di presidenza di Andrea Agnelli - per il quale tu stesso ammettesti che mai e poi mai avresti aiutato l'arbitro se solo te lo avessero chiesto... salvo poi sbraitare come un ciuco in mondo visione quando un arbitro super partes fa il suo dovere e ti manda fuori come meriti.
E sì che non sei abituato eh, a far le cose per bene come van fatte, rispettando le regole... perché tu sei tu, perché tu "non hai venticinque anni" e dunque espellerti è lesa maestà, giusto caro Buffon(e)?
Noi siamo quelle decine di operai che sono costretti a restare a casa perché tu, da buon riciclatore di denaro nero provento di scommesse clandestine (ricordi il gol regalato a Muriel?), hai avuto la presunzione di rilevare un'azienda salvo poi mandarla sul lastrico e farla fallire... alla faccia delle famiglie che ci campavano.
Noi siamo tutti quei Pubblici Ministeri e quei Magistrati che vi hanno sbattuto fuori dal campionato italiano e che, puntualmente e con oltre trenta sentenze definitive di condanna, ribadiscono quanto la tua juve sia un'associazione a delinquere di stampo mafioso.
Noi siamo quelle centinaia di famiglie costrette a pagare il pizzo agli 'ndranghetisti che il tuo datore di lavoro accoglie in studio per spartirsi i ricavi dei botteghini.
Noi siamo quelle migliaia di bambini ai quali continuate, ogni domenica, a rubare un sogno.
E, soprattutto, noi siamo coloro i quali gioiranno quando la tua lurida carcassa sarà spazzata via non appena la giustizia divina farà il suo corso.
Perché ricordalo, caro Gianluigi Buffon(e): il Dio del calcio forse non sarà interista ma, di sicuro, ha dimostrato di non essere juventino.
E voi pagherete tutto, pagherete caro tutta l'arroganza del vostro denaro.
[ComIntern per Inter - juve, farsa, 30 aprile 2018]