Ed ora date la colpa ad Antonella Leardi...


3 maggio 2014: siamo a circa due ore dalla finale di Coppa Italia che si deve disputare a Roma, tra Napoli e Fiorentina.

A Tor di Quinto, un ultrà della Roma, tale Daniele De Santis, spara più colpi di pistola verso i tifosi del Napoli che in quel momento erano andati a soccorrere un autobus pieno di bambini e genitori, tifosi azzurri anche loro,  che stavano per raggiungere lo Stadio Olimpico.

Il tifoso che rimane a terra è Ciro Esposito, napoletano, lavoratore e gran bravo ragazzo.

52 giorni dopo, Ciro Esposito, muore all'Ospedale Gemelli di Roma.

In quei 52 giorni, la madre del povero ragazzo ferito, Antonella Leardi, più volte si fa vedere in televisione e, dalla stessa, lancia messaggi di pace e mai di odio verso il De Santis e verso la tifoseria della Roma. Antonella Leardi è una mamma che ha fatto tanti sacrifici per i suoi figli, è una mamma che sa cosa significa lavorare, è una mamma di una dignità infinita che, ogni qualvolta parla davanti alle telecamere, non perde mai il controllo ed è sempre calma ed educata.



Antonella Leardi, chiede solo giustizia per la sua famiglia e per suo figlio. Fin qui, il suo ragionamento ed i suoi discorsi, non fanno una grinza.

 Ma, mamma Antonella, fa scalpore, perchè è una donna di Secondigliano e parla talmente bene in italiano, che nel resto del paese rimangono a bocca aperta. Può una donna di Secondigliano, e quindi di  Napoli, parlare in maniera corretta davanti alle telecamere ? Può una donna di Secondigliano, e quindi di Napoli, rimanere calma davanti alle telecamere nonostante l'uccisione di un figlio ?

Certo che può, perchè Antonella Leardi, in tutti questi anni, ha insegnato a tutti noi (anche noi addetti ai lavori n.dr.), la dignità, la pazienza, l'orgoglio di essere una mamma che chiede, in un paese non giusto come quello italiano, semplicemente giustizia.

E per ottenerla in questo paese, Antonella, sa che deve farsi vedere, sa che i riflettori non devono abbassarsi su di lei. Altrimenti si rischia di ottenere una pena minima per l'assassino di suo figlio. Lei, vuole semplicemente giustizia.

Lei va oltre e non ascolta neanche chi la critica per aver scritto un libro dedicato alla memoria di Ciro.

"Vuole lucrare sulla morte del figlio", "A cosa serve un libro per ricordare il figlio", "Troppe volte in televisione, questa donna vuol farsi solo pubblicità". 

Queste sono le parole, che in questi anni ha ascoltato in silenzio, senza mai replicare, la nostra cara Antonella.

Minacce, insulti, tentativi di farla cadere psicologicamente soprattutto da molti tifosi della Roma. Gli stessi, espongono uno striscione in curva con scritto: "Che cosa triste...lucri sul funerale con libri e interviste"

Lei non fa una piega, va avanti ed ottiene una pena di 16 anni per Daniele De Santis.

L'ultrà della Roma, è anche difeso dagli stessi tifosi giallorossi, più volte in curva con cori e striscioni a suo favore.

Siamo arrivati al 24 aprile 2018: a Liverpool, in Inghilterra, si gioca la semifinale di andata di Champions League, tra la squadra locale e la Roma. 

Il clima, all'esterno dello stadio, così come quel 3 maggio 2014 a Tor di Quinto, non è dei migliori.

All'esterno di Anfield Road, vengono a contatto le tifoserie della Roma ed appunto quella del Liverpool.

Tredici tifosi giallorossi, caricano pochi tifosi del Liverpool. Tra questi, Sean Cox, 53 anni, tifoso irlandese del Liverpool,  cade a terra dopo aver ricevuto dei colpi di cinghia da parte di uno o due tifosi della Roma. Gli incidenti durano pochi secondi, ma lasciano a terra, così come quel 3 maggio 2014, un altro uomo, un altro tifoso.

Sean Cox, da due giorni è in coma e lotta tra la vita e la morte. 

Ora non vogliamo andare contro i tifosi della Roma, no.

Non siamo in grado di farlo e non vogliamo giudicare. No! Non siamo in grado di giudicare un mondo ultrà che pure ha il suo fascino per un tifo vero ed emozionante.

 Vogliamo, però, difendere ancora una volta, una donna, appunto Antonella Leardi, che per anni ha chiesto solo giustizia per un episodio che ha sconvolto lei e la sua famiglia.

La storia, però, si ripete. Ancora una volta una inaudita violenza, ancora una volta sono i tifosi della Roma protagonisti in negativo.

I tifosi arrestati a tutt'oggi sono due: Filippo Lombardi 21 anni e Daniele Sciusco 29 anni.

Rimarranno in carcere a Liverpool fino al giorno del processo.

Noi speriamo solo che il tifoso irlandese si possa riprendere e possa tornare un giorno a casa dai propri familiari.

Almeno lui si, altrimenti saremo qui a raccontare ancora una volta di un uomo morto per una partita di calcio.

Ed ora, volete dare ancora la colpa ad Antonella Leardi ? 

Ed ora, a lucrare su questo episodio, sarà la famiglia di Sean Cox ? 

Prima di giudicare, bisognerebbe pensare...







Massimiliano Alvino





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