Quagliarella: "Amo Napoli e la città, la sentenza è stata la fine di un incubo"

Quagliarella, ai microfoni di Sky, ha cosi commentato la fine dell'incubo che ha vissuto qualche mese fa.

UN INCUBO - "E' stata la fine di un incubo. Ricevevo lettere anonime e minacce di morte rivolte a me e alla mia famiglia. Parlarne fa ancora male, è come riaprire una ferita che ti segnerà per sempre. Ricordo il giorno della sentenza, aspettavo notizie da mio padre perchè io ero impegnato in allenamento. Quando mi ha chiamato non sapevo se ridere, piangere o cos'altro fare".

IL NAPOLI - "Quando il mio procuratore mi ha chiamato e mi ha detto che c'era la possibilità di trasferirmi al Napoli, non ho dovuto pensarci. Amo la città e la maglia azzurra, dispiace per quanto è successo ma ovviamente i tifosi non potevano sapere".