Il Milucci pensiero: "Spagna, addio tiki kaka, il flamengo lo balla mister Conte"


Dal 2006, anno del trionfo mondiale azzurro ad oggi il tiki taka ha dominato il mondo.

Il calcio spagnolo ha vinto gli Europei 2008, il Mondiale 2010 e l'Europeo 2012.

Nel Mondiale 2014 in Brasile, la Spagna fu clamorosamente eliminata nel girone da Olanda e Cile facendo pensare che il suo ciclo fosse giunto alla fine.

Ma le squadre spagnole hanno continuato a dominare a livello di club, vincendo le ultime tre edizioni della Champions League e le ultime tre della Euro Cup, dando l'impressione che il Mondiale 2014 fosse stato solo un incidente di percorso.

Agli Europei 2016, dopo un buon inizio nei gironi, gli spagnoli si sono fatti sorprendere dalla freschezza della nazionale croata, finendo con un secondo posto nel girone che ha mandato i campioni uscenti ad incrociare il destino dell'Italia.

Ma nell'ottavo di finale giocato al Saint Denis di Parigi, il calcio italiano tutto difesa e contropiede, opportunamente rivisitato dal Ct. Antonio Conte, è ritornato a dare una lezione di calcio agli spagnoli, eliminandoli da Euro 2016.

Conte ha costruito la sua Nazionale intorno alla difesa juventina che ha battuto tutti i record di imbattibilita' del campionato italiano.

Il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini, davanti al mostro Buffon, rappresenta  probabilmente la difesa più forte del mondo.

Tirare in porta agli azzurri è un rebus di difficile soluzione, tanto strette sono le maglie della retroguardia italiana.

La Spagna non vi è riuscita per quasi settanta minuti. Poi, un colpo di testa di Morata viziato da un netto fallo dell'ex juventino su De Sciglio, una ciabattata fuori del subentrato Aduriz e una grande occasione capitata a Piqué (miracolo di Buffon), quando ormai tutti gli schemi erano saltati e gli spagnoli si erano lanciati all'attacco in massa, con la forza della disperazione.

L'Italia era passata in vantaggio nel primo tempo al minuto 33 con Chiellini che ribadiva in rete una respinta di De Gea su punizione di Eder.

Il giovane portierone spagnolo aveva già salvato le Furie Rosse su colpo di testa di Pelle' e su gran tiro a giro di Giaccherini ed anche nella ripresa è riuscito a tenere i suoi ancora in partita (prodigiosa uscita su Eder) fino al 90' quando il solito Pelle' ha insaccato a porta quasi vuota, coronando una bella azione degli azzurri iniziata con uno strepitoso cambio di gioco di Insigne e rifinita da un perfetto assist di Darmian.

Le reti negli ultimi minuti dell'attaccante leccese, utilissimo con la sua stazza a far salire la squadra quando viene schiacciata, stanno diventando ormai una piacevole abitudine per la nazionale italiana.

La squadra di Conte, con un gioco razionale ai limiti dello scientifico, si sta dimostrando bravissima nell'interpretare le partite, aggredendo alti gli avversari e ripartendo in velocità con una serie di tocchi di prima intenzione che aiutano gli inserimenti dei centrocampisti e consentono di portare più uomini in area di rigore avversaria.

Estremamente interessante si sta rivelando il lavoro che Conte ha affidato al suo pupillo Giaccherini, giocatore di buona tecnica ma di scarsa struttura fisica, che il Ct fa galleggiare da una posizione di mezzala in fase difensiva ad una di terzo attaccante in fase offensiva, nella quale il centrocampista del Sunderland, quest'anno in forza al Bologna, riesce ad arrivare con continuità al tiro sorprendendo le difese avversarie.

Queste sembrano essere le armi migliori della Nazionale Italiana che, non disponendo più del talento dei vari Bruno Conti, Baggio, Totti, Del Piero, sta dimostrando le consuete capacità di organizzazione e di sofferenza, insite nel Dna italico, facendo di necessità virtù.

Negli ultimi anni quello spagnolo era diventato una sorta di tabù per la Nazionale Italiana, finalmente sfatato in quel di Parigi.

Nei prossimi quarti, l'Italia incrocerà la Germania, Campione del Mondo in carica, che ha proprio negli azzurri il suo principale tabù.

Ma siamo certi che questa sia una tendenza che i ragazzi di Conte non vorranno invertire, per continuare a sognare e a farci sognare




Antonio Milucci


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