Il "Milucci" pensiero: il Napoli passeggia contro un Bologna già in vacanza...


Contro i felsinei ci si aspettava un leggero turn over da parte di Sarri, che invece ha scelto di inserire il solo Mertens per far riposare Insigne, apparso appannato già da qualche settimana.

Oltre, naturalmente, a Gabbiadini in campo al posto di Higuain costretto all'ultima fermata ai box.

Il Napoli ha dato subito l'impressione che la serata fosse quella giusta.

Si sono riviste in campo le trame che hanno caratterizzato il gioco azzurro durante questa stagione, tutti i meccanismi sono sembrati funzionare al meglio, si è rivista quella meravigliosa orchestra che abbiamo ammirato per tutto l'arco del campionato.

Ma il Bologna ha dato davvero l'impressione di essere venuto a Napoli solo in gita turistica.

2-0 dopo il primo tempo, addirittura 6-0 alla fine.

Doppietta di Gabbiadini, che ha fatto il suo dovere di vice Pipita, contro la sua ex squadra.

Tripletta di Mertens, che in questo periodo dell'anno con i campi asciutti e contro questi avversari, diventa sempre irresistibile (ricordiamo il suo show contro il Cesena lo scorso anno).

Ha chiuso i conti David Lopez con un fortunoso rimpallo su Mirante in uscita.

E tutti sono tornati a casa felici e contenti.

Dopo il Bologna nessuno ha detto che devono giocare di più le riserve, che Sarri non ha saputo fare il turn over.

Nessuno ha detto che la squadra è stanca, che è in netto calo fisico (un punto in più raccolto dal Napoli nel girone di ritorno rispetto alle prime 15 giornate dell'andata ndr).

Nessuno ha detto che gli arbitri sono contro il Napoli (il rigore concesso a Callejon è sembrato di manica larga, con lo spagnolo che trascina la gamba fino al contatto col difensore rossoblu).

Nessuno ha detto che non è giusto che il Napoli giochi prima della Roma, che stasera potrebbe avvertire la pressione psicologica degli azzurri a +8 in classifica.

Nessuno ha detto che i rossoblu hanno giocato alla morte contro il Napoli mentre contro le sue rivali si erano scansati (due settimane fa Roma-Bologna 1-1 ndr).

Nessuno ha detto nulla, nessuno si è lamentato, nessuno ha paventato complotti e cospirazioni.

Ecco, a nostro parere, questo vittimismo, questo sentirsi sempre perseguitati e al centro di chissà quale oscuro disegno, sono stati il cancro che ha pervaso l'ambiente Napoli dopo la sconfitta di Torino.

Questo male strisciante si è impadronito anche dello spogliatoio azzurro, ha fornito a giocatori e società l'alibi di non poter lottare ad armi pari con i bianconeri ed è stato, secondo noi, la principale causa della mancata vittoria del titolo.

Oltre, naturalmente, agli incredibili numeri della Juventus, numeri mai riscontrati prima, in nessun campionato di calcio di livello professionistico di nessun paese del mondo.





Antonio Milucci

Riproduzione riservata: ne è consentita una riproduzione parziale o totale con citazione della fonte www.sportmagazinenews.it oppure Sportmagazinenews