Il "Milucci" pensiero: "Maradona, Higuain e la mia lavagna magica"


"Negli anni '70, quando ero bambino, la tecnologia con la quale possono dilettarsi i bambini di oggi era ancora di la' da venire. Non pensavamo minimamente di giocare con cellulari o tablet. Avevamo giochi semplici, uno di questi era una lavagnetta magica. 

Chiamavamo magica una lavagnetta bianca sulla quale disegnavamo, curvando le linee con due rotelle poste negli angoli inferiori.

A quel gioco degli anni '70, ho pensato ieri al minuto 81 di Napoli-Genoa, quando il Pipita Higuain, ricevuta palla in area in mezzo a tre difensori rossoblu, arcuandosi col corpo in maniera innaturale, ha lasciato partire l'ennesimo tiro verso la porta di Perin.

Dalla mia posizione, quel pallone sembrava indirizzato più verso la bandierina del calcio d'angolo che verso la porta.

Poi, come se Gonzalo avesse tra le mani la lavagna magica degli anni '70, ha iniziato a curvare, curvare, curvare fino a scavalcare Perin, baciare il palo e adagiarsi beffardo in fondo alla rete.

Il San Paolo è esploso. Gonzalo ha iniziato a correre poi, dopo pochi passi ha rallentato e, indicando con le mani 'calma, calma', si è guardato intorno come per chiedersi "E' tutto vero?"

In quel momento, allo stadio, non c'era una sola persone che non stesse saltando in aria. Allora lui ha capito che si, era tutto vero.

Ha ripreso a correre e prima che i compagni lo raggiungessero, ha fatto segno, roteando le mani, 'Che cosa ho fatto?'

Sugli spalti il sottoscritto, fissando gli occhi increduli e gioiosi di tutti quelli che mi erano accanto, ho esclamato "È il più grande visto a Napoli dopo Maradona".

Era un' affermazione dettata dall'entusiasmo del momento, certo. Ma ripensandoci oggi, a bocce ferme, non era poi tanto lontana dalla realtà.

Gonzalo Higuain ha segnato ieri i gol numero 28 e 29 di questo suo strepitoso campionato (sul 28esimo ci sarebbe da aprire un altro capitolo: stop di esterno e diagonale sul palo opposto n.d.r.)

La cosa impressionante è che ha raggiunto questa ragguardevole cifra giocando solo 30 partite, quante cioè se ne giocavano a cavallo degli anni '80 con i campionati a 16 squadre.

Solo che, in quegli anni, la classifica dei marcatori si vinceva con 18/19 gol. Quando si arrivava a 20 era un' impresa.

E i nomi che vincevano quelle classifiche erano: Rossi, Giordano, Bettega, Platini, Maradona, Van Basten ... Non proprio sconosciuti.

In tempi recenti, 29 gol sono stati segnati da Cavani e da Di Natale. Luca Toni nel 2006, anno mondiale, raggiunse quota 31.

Poi, bisogna risalire fino agli anni '50 per trovare i 29 gol di Pivatelli, i 30 di Hansen, i 33 di Angelillo e i 35, record assoluto, del grande Gunnar Nordhal.


Questi, sono i prossimi obiettivi del Pipita Higuain.

Qualcuno potrebbe obiettare che oggi è più facile segnare. Ma guardando la classifica cannonieri di quest'anno, si scopre che al secondo posto ci sono il giovane fenomeno juventino Dybala e il cannoniere delle ultime Europa League, Bacca, fermi entrambi a quota 14, meno della metà di Gonzalo.

La sensazione, quindi, che stiamo assistendo a qualcosa di storico, di indimenticabile, resta forte.

Ma, soprattutto, riuscire a tirare fuori un'annata del genere dopo aver perso un mondiale in finale, dopo aver sbagliato un rigore che poteva portare il Napoli in Champions ed un altro che poteva portare l'Argentina a vincere la Coppa America, indica che questo ragazzo, oltre ad avere un bagaglio tecnico di prim'ordine, possiede anche doti caratteriali ragguardevoli, che ne fanno sicuramente uno dei più grandi calciatori mai passati per i confini italici"



Antonio Milucci

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