Nasce "OroItaly". Il dott. Gianni Lepre ci spiega come valorizzare l'artigianato


Come valorizzare l’artigianato d’eccellenza in un’epoca in cui la competizione si sviluppa a livello globale?

 La risposta può scaturire da un doppio protagonismo: quello degli operatori, che devono aggregarsi e puntare ai mercati internazionali, e quello delle istituzioni, che debbono sostenere lo sforzo di chi imbocca la strada giusta, con incentivi fiscali e con una serie di servizi qualificati. 

Nei giorni scorsi un esempio di come si può procedere su queste basi è venuto dal mondo dell’oreficeria. Si tratta di Oroitaly, associazione che raggruppa diverse imprese italiane piccole e medie sotto la guida di un artigiano di altissima qualità, il maestro orafo Generoso de Sieno, fornitore della Reale Casa Borbonica.

Il nuovo organismo punta ad espandere i livelli di internazionalizzazione dell’oreficeria nazionale, partendo da Sud. Anche nelle aree forti del paese ci sono margini per recuperare qualche posizione rispetto alle dimensioni dell’export rilevabili fino a qualche anno fa, ma nel Mezzogiorno c’è un enorme potenziale da sfruttare.

 La produzione è di livello elevatissimo, ma i volumi e i valori delle vendite oltre confine sono obiettivamente modesti.

Una delle leve su cui punta Oroitaly è interna al comparto. Occorre superare retaggi culturali che finora hanno impedito di costruire azioni comuni pur nella condivisione degli obiettivi. Bisogna muoversi in Italia e soprattutto all’estero in un’ottica di filiera, promuovendo un brand che faccia riferimento alla tradizione millenaria di cui l’oreficeria nazionale e, in particolare, meridionale, è depositaria .

Oroitaly non annulla le individualità ma le esalta, proponendosi come contenitore nobile di una articolata offerta che possa soddisfare i gusti della clientela più esigente.

L’obiettivo è estremamente apprezzabile, conseguirlo significherebbe un’ulteriore valorizzazione della creatività nazionale e del made in Italy, con conseguente crescita economica e occupazionale. E’ pertanto giusto e opportuno che agli sforzi degli operatori corrisponda un’adeguata sensibilità istituzionale.

Per chi si affaccia per la prima volta in maniera strutturale, e non episodicamente,sui mercati internazionali, per chi, anche a tal fine, provvede a nuove assunzioni, può risultare determinante un pacchetto di misure agevolative.

 Così come, per incentivare la creazione di imprese del settore, in una logica di rinnovamento nella continuità della tradizione artigiana, si possono ipotizzare forme di defiscalizzazione per la fase di start up e per il successivo triennio.

*Presidente Istituto per la ricerca fiscale

(Fonte: IL Roma)