Artrite remautoide, malattia presente non solo in età senile

Dolore alle gambe, alle ginocchia, ai polsi, alle articolazioni della mano? Attenzione, potreste essere affetti da una forma più o meno grave di artrite remautoide. Questa malattia è definita come una poliartrite infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni sinoviali ed è autoimmune. Essere in presenza di una malattia autoimmune è importante, in quanto ci fa capire che questo fastidio può essere e diventare nel tempo pericoloso se non addirittura invalidante. Ma cosa significa autoimmune ? Una malattia si definisce tale, quando vi è un’alterazione del sistema immunitario, tale da attivare lo sviluppo di risposte immuni dirette contro componenti del proprio organismo. Per intenderci è come se il nostro corpo rigettasse non un organo esterno trapiantato, ma un organo proprio. L’artrite remautoide interessa l’1- 2 % della popolazione e colpisce in età più giovane rispetto all’artrosi. Sono più colpite le donne rispetto agli uomini ( rapporto 3: 1). Nei casi più frequenti, vengono interessate da entrambi i lati, le piccole articolazioni della mano, continuando poi con quelle del polso, delle ginocchia, delle anche e delle caviglie. Come scritto in precedenza, può colpire anche in età giovanile, se non addirittura infantile, ma questo per fortuna è un caso eccezionale. L’età iniziale della malattia in media è compresa tra i trentacinque ed i sessanta anni. Ma quali sono le cause scatenanti ? A tutt’oggi la classe medica non conosce ancora la causa certa. Ma si può dire altresì con certezza che esiste una influenza genetica. Studi effettuati negli scorsi decenni ci dicono, infatti, che a scatenare la malattia potrebbero essere segni di infezioni dei linfociti T presenti nel liquido sinoviale, causate da un’infezione virale dovuta all’Epstein- Bore Virus o al Cytomegalovirus. Studi recenti, poi, effettuati dall’unità operativa di reumatologia dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Policlinico Gemelli di Roma, e pubblicati sulla rivista scientifica “ Molecular Medicine”, hanno evidenziato che cellule “ impazzite” possono provocare forme aggressive di artrite remautoide. Le cellule coinvolte sono i linfociti B, definiti dai medici “ duri a morire”, perchè resistendo tanto alle cure standard, riescono a causare un danno più consistente alle articolazioni.
Artrite remautoideMa come si fa a capire se un paziente è affetto da artrite remautoide, e quali sono le cure per debellare definitivamente questa noiosa malattia ? Indagini radiologiche e test non sono sufficienti a far si che possa arrivare ad un risultato preciso. La diagnosi sarà effettuata solo dal reumatologo, il quale si avvale anche di criteri ben precisi pubblicati per la prima volta in assoluto dall’ American College of Reumatology nel 1987. Sono quattro i fattori determinanti al fine di poter diagnosticare da parte del remautologo l’artrite remautoide: rigidità mattutina e prolungata ( più di un’ora), segni di erosione delle articolazioni della mano, infiammazione delle articolazioni della mano ed infine infiammazione di tre o più aree articolari coinvolte ( falangi- metacarpo- polso- gomito). Per quanto riguarda la cura, anche se in un secondo momento la terapia è soggettiva, nel primo stadio della malattia stessa i farmaci associati sono derivati dall’acido acetilsalicilico, dal pirazolone e dal fenilbutazone. Alle cure mediche va sempre accompagnata la terapia della funzione articolare che ha come scopo quello di mantenere le articolazioni infiammate nella loro posizione di funzione e di conservare nel limite del possibile la loro mobilità. Quando queste cure poi non hanno più effetto, si ricorre all’intervento chirurgico, che si basa sia su interventi ricostruttivi dell’articolazione offesa, sia sul frenare la tendenza evolutiva della malattia. In conclusione, anche se proprio nel recente passato, sono stati fatti passi da gigante al fine di debellare questa noiosa malattia, ci si aspetta un ulteriore sforzo dalla classe medica, anche perchè l’artrite remautoide, incide moltissimo in termini economici sul sistema sanitario nazionale e grava in maniera negativa anche sulle famiglie. Le previsioni degli scienziati e dei luminari della medicina in generale sono purtroppo non positive, in quanto le popolazioni non solo quelle europee tendono sempre di più ad invecchiare. Debellare questa malattia rappresenta quindi una vera sfida per il terzo millennio.
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